Meyer

Il maggiore Meyer, dell'esercito svizzero è uno dei più noti ed autorevoli seguaci della nuova scuola di fortificazione. Fu fautore dei campi trincerati ad elementi mobili (assieme allo Scheibert). Nel 1894 pubblicò il Metz durch Panzerfronten verteidist, in tale studio si organizzava la difesa di una piazzaforte esistente (Metz), applicando le disposizioni dello Schumann (alternando le batterie con ridotte speciali per fanteria) facendo le applicazioni delle linee di difesa tanto alla linea attuale dei forti staccati come ad una nuova zona avanzata di 2-3 km, e considerando fatta l'applicazione dello studio teorico si per opere permanenti (sempre tipo Schumann), come per opere semipermanenti, ed ancora per opere campali.

Lo studio merita di essere tenuto in considerazione, giacché da esso emerge come con mezzi di pronta attuazione si possa ancora corrispondere ad esigenze di sicurezza e di resistenza, che sembrerebbero inattuabili di fronte alla potenza degli attacchi odierni.

Con la sua pubblicazione del 1891, Emploi des cuirassements mobiles dans le fortifications sur territoire Swisse, ha propugnato l'impiego quasi esclusivo di costruzioni corazzate mobili; ai vecchi ordinamenti difensivi sostituisce il concetto di una fortificazione permanente smontabile e trasportabile, costituita da fronti corazzate provvisorie, che si possono impiantare sull'una o sull'altra frontiera, o nell'una o nell'altra fronte strategica, come vogliono le vicende della politica o quelle della guerra.

L'orditura dell'armamento è costituita dall'obice corazzato da 12 cm. a tiro rapido smontabile e trasportabile, e dal cannone da 57 mm. a tiro rapido su affusto corazzato carreggiabile.