Vincenzo
Scamozzi (Vicenza 1552-Venezia 1616), dopo una
prima educazione ricevuta a Vicenza dal padre Giandomenico,
culturalmente legato a Sebastiano Serlio, nel 1572 si stabilì a Venezia,
dove studiò il trattato di Vitruvio nell’interpretazione di
Daniele Barbaro e di Andrea Palladio,
deducendone un linguaggio architettonico del tutto personale che si
valeva di principi metodologici basati su ragione e scienza. Sui suoi
principi architettonici egli scrisse un trattato, Dell’idea di
architettura universale, (Venezia1591-1615). Progettò a Vicenza il
Palazzo Godi (1569), molto alterato nell’esecuzione postuma,
Villa Verlato a Villaverla (VI) (1574), costruì a Lonigo (VI)
la Villa detta Rocca Pisana (1576) e a Vicenza
Palazzo Trissino (1577-79).
Ripresa l’attività a Venezia, costruì, continuando la libreria di S. Marco, iniziata da Sansovino, le Procuratie Nuove (1582-85 fino alla decima arcata) e, dopo la morte di Palladio, condusse a compimento a Vicenza il Teatro Olimpico, di cui realizzò anche l’apparato scenico seguendo i principi di Sebastiano Serlio e che ebbe un seguito nella progettazione del teatro di Sabbioneta (1588-1590).
Dello stesso periodo sono due progetti per il Ponte di Rialto a Venezia (1588), mentre intorno al 1606 fornì i disegni per il duomo e il palazzo arcivescovile di Salisburgo. La sua tarda attività si svolse ancora a Venezia, a Castelfranco e a Bergamo.