Andrea Tirali

 

Andrea Tirali (1657-1753) può essere considerato il padre della tradizione razionalista e illuminista veneziana, che si affermò in seguito in tutta Europa. A lui si affiancarono architetti come Lodoli, Algarotti e Memmo, e scienziati - tecnici come il geografo Vincenzo Coronelli e il matematico Bernardino Zendrini, oltre architetti come Scalfarotto, Lucchesi, Piranesi e Temanza, che in qualche modo prese il suo testimone, proseguendo il suo disegno, tutti funzionari del Magistrato delle Acque della Serenissima nella prima metà del seicento.

" E' in questo ambiente che nasce quell'architettura neoclassica  che sperimenta nuovi materiali e rivaluta, sul piano estetico, la ricerca tecnico scientifica degli ingegneri (G. C. Argan).

Il Tirali, figlio di muratori e muratore lui stesso , percorse durante la sua lunga carriera tutti i gradi del Magistrato delle Acque: vice proto ( 1688) Proto (1694) e Soprastante dell Opere straordinarie ai Lidi (1726): stretto collaboratore ed amico di Zendrini operò come tecnico delle acque alla realizzazione di ponti, rive, pozzi, fognature, argini e fortificazioni, e operò il restauro della pavimentazione dellaPiazzetta dei Leoni a S. Marco, e studiò persino "casselle per le scovazze da metter sul molo" ( E. Bassi, architettura del 600 e 700 a Venezia).

Lo stesso Gothe, che osservava tutti i particolari notò durante la sua visita a Venezia nel 1786 che i "tombini della Piazzetta di S. Marco costruiti con lo stesso buon sistema della Piazza Grande": per dedicarsi poi alla visita ai Murazzi a Pellestrina.

Del Tirali furono la sistemazione del Forte di S. Felice (1702/1704), in particolare porta la sua firma il progetto e la realizzazione del portale in stile dorico bugnato in pietra d’Istria, porta d’acqua del forte San Felice che ricalca il più celebre portale Sanmicheliano del forte Sant’Andrea, e la ristrutturazione del quartiere degli ufficiali annesso al portale (nella forma che possiamo osservare oggi); la chiesa della Trinità con l'annessa scuola dei Battuti (1703) e Palazzo Grassi (1703-1714) a Chioggia, e la piccola chiesa ottogonale di S. Maria del Soccorso, e quella di S. Vito a Pellestrina.

Sin dal 1720 il Tirali studiò, in collaborazione con Bernardino Zendrini le difese a mare, che erano ancora impostate sul vecchio sistema di "palade" sia di dighe fatte di pali, costosissime per la loro manutenzione "lima veramente logoratrice e fatale per il pubblico erario" secondo una scrittura del Magistrato delle Acque dell'epoca.