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Provincia di Belluno |
Nella zona a sud di Agordo presso il pinnacolo roccioso isolato, detto Sasso di S. Martino, a quota m. 480.
La costruzione fu iniziata nel 1883 e terminata nel 1887.
Armamento principale:
Solo fucileria.
Cenni storici:
Lopera faceva parte della "Fortezza Cordevole". Già nel 1848 si combatté in questa località. Nell'ottobre del 1915 fu arrestato don Isidoro Alverà, cappellano militare originario di Cortina d'Ampezzo facente parte dell'esercito austriaco. Dopo essere arrestato nella zona del Col di Lana, venne condotto alla Tagliata del Sasso di San Martino, e vi fu rinchiuso fino al 12 novembre successivo. Dal racconto del prete si comprende lo stato dell'opera."...mi spaventai nell'entrare in un'umida, oscura prigione a volta della fortezza " e ancora " il pavimento è in bitume ed è freddo; la mia stanza misura 8 passi al quadrato, dirimpetto all'entrata sono 3 feritoie di 10-20 cm. di luce, e sopra la porta c'è un'apertura ad arco, attraverso la quale penetra della luce ". Il 10 novembre 1917, nei giorni successivi ai fatti di Caporetto, le truppe della IV Armata che scendevano dai monti attraversarono la tagliata e uno degli addetti alle interruzioni stradali, riuscì a dare fuoco a diverse micce collegate con cariche e far saltare lopera ed il ponte prima di allontanarsi ( Calgaro Adriano 5° Reggimento Genio Medaglia di bronzo).
Foto dell'opera nel 1917
Notizie sull'opera:
Il complesso della Tagliata era formato dalla Tagliata stradale (che non tagliava effettivamente la strada ma la affiancava), un blockhaus che bloccava invece il sentiero che porta alla zona mineraria e da li ad Agordo, diverse opere in caverna, gallerie e postazioni. Lopera era completata da una batteria a quota 790 m. e una casermetta.
Particolare dell'opera
Via d'accesso all'opera:
Si risale la valle del Cordevole in direzione nord lungo la strada SR203. Dopo aver passato la località La Muda, si trova una galleria e alla fine della stessa si trova sulla destra un bar-ristorante. Si entra nel parcheggio per fare inversione di marcia (fare molta attenzione) e si ritorna verso la galleria. Si gira a destra nella vecchia strada (ora chiusa) e si parcheggia. Si percorrono a piedi le poche centinaia di metri che portano al ponte sul torrente e subito dopo averlo attraversato ai resti della tagliata.