Le Fortificazioni della Lombardia

Batterie italiane contro Borgoforte

Mantova

Piano d'attacco italiano nella terza operazione

 

Durante le operazioni contro la testa di ponte di Borgoforte, gli italiani provvidero alla costruzione di dieci batterie per meglio battere le fortificazioni austriache e poter procedere verso Mantova.

Le batterie risultavano distanti dai forti circa 1400 metri le più vicine (n°4, 5 e 6), 1700 metri le intermedie (n°1, 2 e 3) e circa 2400 metri le più lontane (n°7 e 8).

La composizione del personale per ogni batteria era: di un capitano e un subalterno, dai 40-50 cannonieri circa ripartiti in due turni.

Grazie alle forti dimensioni dell'argine maestro del Po e alla buona natura delle terre che lo formano, le batterie n° 1 e 2 si poterono intagliare per intero nella sua scarpa esterna, per modo che il suo piano superiore costituisse il pendio del parapetto; cosicchè, pur conservando a questo una grossezza mai inferiore a 6 metri e un altezza di 2.30 metri sul terrapieno, questo risultava di larghezza sufficiente in ogni punto.

Le batterie del centro, n° 3, 4, 5 e 6 si costruirono interrate, quale più, quale meno, a seconda delle dimensioni degli argini, le circostanze del terreno e altre esigenze.

La costruzione delle due batterie di destra, n° 7 e 8, a causa della deficenza di truppe speciali, non potè essere intrapresa che qualche giorno dopo delle altre e per ciò appunto si dovette effettuare in tempi relativamente brevi. Oltre a questo, potevano essere battute dal forte Bocca di Ganda e si adottò quindi la struttura di batterie a livello. Il parapetto fu formato al disopra dell'argine, tenendolo alto 2.30 metri e con uno spessore variabile da 3 a 3.50 metri, con sacchi di terra.

A causa della sensibile scarsità di materiale, soltanto le batterie n° 1 e 6, armate di cannoni da 16 cm, ebbero il normale paiuolo da parco; e nelle batterie n° 2, 7 e 8, per le buone condizioni di resistenza del terrapieno - che per queste ultime due era costituito dallo stesso piano stradale dell'argine - si omisero affatto i paiuoli, quantunque la batteria n° 8 avesse il pesante armamento da 16 cm, ed anzi fu appunto questa la ragione principale che indusse a disporre queste batterie direttamente sul piano stradale dell'argine; così si ottenne tuttavia anche il vantaggio di diminuire per quanto possibile l'elevatissimo comando dei forti.

Invece nelle batterie n° 3, 4 e 5, il cui terrapieno non era abbastanza rassodato, si supplì alla mancanza di legname da paiuolo con tavoloni presi dai cascinali vicini e disposti sotto le ruote e le code degli affusti, a guisa di paiuoli alla prussiana.

Batteria n° 1 di Modrone

 

Si era ricavata intagliando l'argine maestro del Po, a sinistra ed avanti la cascina Modrone.

Era armata con sei cannoni da 16 cm su paiuoli da parco.

Era a denti; con cannoniere, paraschegge sul fianco sinistro, una sola traversa centrale e tre magazzini da polvere.

I suoi obiettivi erano:

Principale, battere il forte Rocchetta;

Secondario, battere il porto e la gola del forte Motteggiana.

Distava 2500 metri dal porto; 1850 metri dal forte Rocchetta e 2500 metri dal forte Moteggiana.

 

 

Batteria n° 2 di Nizzola

 

Si era ricavata intagliando l'argine maestro del Po, presso e davanti alle cascina Nizzola.

Era armata con dodici cannoni da 12 cm senza paiuoli.

Era dotata di cannoniere dirette, fianchi, traverse ogni due pezzi e tre magazzini da polvere.

I suoi obiettivi erano:

Principale, battere il forte Rocchetta;

Secondario, ma essenziale per i quattro pezzi di destra battere il porto.

Distava 2000 metri dal porto; 1500 metri dal forte Rocchetta.

 

 

 

Batteria n° 3 di Sailetto (sinistra)

 

Si era ricavata intagliando l'argine-strada di destra dello Zara, a sinistra della chiesa di Sailetto.

Era armata con dieci cannoni da 12 cm su paiuoli fatti con materiale di recupero.

Era seminterrata (0.60 metri), con cannoniere dirette, fianchi, tre traverse e due magazzini da polvere ricavati sul rovescio della batteria.

I suoi obiettivi erano:

Battere il fianco destro del forte Motteggiana e di rovescio quello sinistro.

Distava 2700 metri dal forte Motteggiana.

 

 

 

Batteria n° 4 di Sailetto (destra)

 

Si era ricavata intagliando l'argine sinistro dello Zara, a sinistra dei Casotti.

Era armata con dodici cannoni da 12 cm su paiuoli fatti con materiale di recupero.

A denti, interrata (1.70 metri), con cannoniere, fianchi, traverse ogni due pezzi, e due magazzini da polvere ricavati a circa 40 metri dai fianchi della batteria.

I suoi obiettivi erano:

Battere il fianco destro del forte Motteggiana e di rovescio quello sinistro.

Distava 1500 metri dal forte Motteggiana.

 

 

Batteria n° 5 dei Casotti

 

Si era ricavata intagliando l'argine sinistro dello Zara, a quasi 50 metri a destra della Casa Rossa.

Era armata con dieci cannoni da 21 cm su paiuoli fatti con materiale di recupero.

A denti, seminterrata (0.50 metri), con cannoniere, fianchi, due traverse, e due magazzini da polvere ricavati presso la Casa Rossa (Casotti).

I suoi obiettivi erano:

Principale, battere il forte Motteggiana;

Secondario, battere il forte Bocca di Ganda.

Distava 1450 metri dal forte Motteggiana; 2700 metri dal forte Bocca di Ganda.

 

 

 

 

Batteria n° 6 di Casa Torti

 

Costruita nei giardini dietro l'argine dello Zara.

Era armata con dodici cannoni da 16 cm su paiuoli da parco.

Divisa in due parti dalla Cascina Fogasati; a sinistra (per 8 pezzi) interrata (0.90 metri), con cannoniere, fianchi, due traverse, e due magazzini da polvere; a destra. (per 4 pezzi) seminterrata (0.30 metri), con cannoniere, fianchi, una traversa, e due magazzini da polvere.

I suoi obiettivi erano:

Principale, battere il forte Motteggiana;

Eccezionalmente: con i quattro pezzi di destra battere il forte Bocca di Ganda, e con quelli di sinistra il forte Rocchetta.

Distava 1350 metri dal forte Motteggiana; 2300 metri dal forte Bocca di Ganda, 2500 metri dal forte Rocchetta.

 

Batteria n° 7 di Villa Saviola (sinistra)

 

Si era ricavata nell'argine maestro del Po, a sinistra dello sbocco della strada di Villa Saviola.

Era armata con sei cannoni da 12 cm senza paiuoli.

Batteria piana, di sacchi di terra, con cannoniere oblique, fianco a destra e tre magazzini da polvere interrati nella scarpa dell'argine.

Il suo obiettivo era di battere il forte Bocca di Ganda.

Distava 2300 metri dal forte Bocca di Ganda.

 

 

 

 

 

 

Batteria n° 8 di Villa Saviola (destra)

 

Si era ricavata nell'argine maestro del Po, a destra dello sbocco della strada di Villa Saviola.

Era armata con sei cannoni da 12 cm senza paiuoli.

Batteria piana, di sacchi di terra, a denti, con fianco a destra e tre magazzini da polvere.

Il suo obiettivi erano:

Principale, battere il forte Bocca di Ganda.

Secondario, battere il porto, la gola e il fianco sinistro del forte Motteggiana

Distava 2450 metri dal forte Bocca di Ganda, 3200 metri dal porto, 3100 metri dal forte Motteggiana.

 

 

 

Completano la fronte d'attacco, due batterie da campagna, così composte:

Batteria n° 1-bis, formata da uno spalleggiamento fatto di sacchi di terra nell'argine maestro del Po, a sinistra della batteria n° 1. Era armata con 4 o 6 pezzi divisionali. Il suo obiettivo era di controbattere eventuali artiglierie nemiche posizionate verso il Chiavicone per battere la batteria n° 1. Distava dal Chiavicone 1000 metri.

Batteria n° 2-bis, a denti, con cannoniere e fianco sinistro nell'argine maestro del Po, avanti la cascina Caveriana. Era armata con 6 pezzi divisionali. Il suo obiettivo era di battere il Porto. Distava da esso 1350 metri.