Le Fortificazioni della Lombardia

Forte Centrale - Centralwerk

Mantova

Foto d'epoca del forte (Claudia Bonora Previdi)

Armamento:

Era formato da 19 pezzi tra cannoni a retrocarica, ad avancarica e obici ad avancarica.

Dopo la messa in stato di difesa la disposizione fu questa:

- tre obici da libbre BL ad avancarica erano nelle caponiere;

il resto dell'armamento si trovava in batteria, due dei cannoni da 12 FR a retrocarica fiancheggiavano il forte Rocchetta e altri due il forte Bocca di Ganda

 

Cenni storici:

Nel 1859 fu costruito il Forte Centrale detto anche Forte di Borgoforte o Forte Magnaguti, e con questo anche altri tre: il Forte Noyon di Motteggiana, sulla riva destra del Po, e i Forti di Rocchetta e Bocca di Ganda, rispettivamente a monte e a valle sull'argine maestro del Po.

Questi quattro Forti, la cui costruzione era già prevista fin dal 1837, data a cui risalgono i primi progetti, costituivano una testa di ponte doppia posta a difesa della direttrice Mantova-Verona, considerata di grande importanza strategica dagli Austriaci, in vista di un probabile attacco da parte italiana.

La testa di ponte dipendeva dal comando di fortezza di Mantov, che con ordine del 23 aprile 1866 prescrisse di iniziare le operazioni per la messa in stato di difesa.

Nelle massicce traverse già esistenti si ricavarono ripostigli per munizioni, rivestiti di legname; si aggiunsero nuove traverse di terra (o di gabbioni) per separare i pezzi a coppie. Vennero abbattuti diversi edifici e piante all'interno della zona di servitù militare per un raggio di quasi 1500 metri. Si accumularono munizioni nell'ordine di 400 colpi per pezzo e viveri per un mese.

Nel luglio 1866 fu espugnata dagli austriaci e poscia recuperata dal Gen. Cialdini. In tale combattimento si distinse per atti di valore a difesa del Forte, il colonnello Tarena, per la qual causa al medesimo venne conferita la cittadinanza borgofortese.

Anche i Carabinieri, nella terza guerra d'indipendenza, furono in prima linea nell'assedio dei forti di Motteggiana, Bocca di Ganda, Rocchetta e il Forte Centrale di Mantova.

Attualmente il Forte di Borgoforte, che insiste su 57.000 mq. di terreno, è stato acquistato dal Comune e utilizzato come sede di attività culturali e ricreative. Il vasto parco che lo circonda, gestito da una locale associazione di volontariato, è meta di svago e di attività sportive tra cui in primo luogo la pesca nel canale che attornia il complesso. L'uso civico del forte e la sua valorizzazione nel corso di tutto l'anno sono gli obiettivi dell'imminente restauro. Nota estremamente importante è che la maggior parte delle opere di manutenzione e custodia, nonché il supporto alla creatività, sono realizzate dall'impegno attivo del volontariato.
 

Notizie sull'opera:

Opera facente parte della Testa di Ponte di Borgoforte. Venne costruito a nord del fiume Po. Aveva un tracciato a forma di ottagono regolare coi lati lunghi 50 metri. E' circondato da un fossato pieno d'acqua largo 20 metri e profondo 4, protetto da cinque caponiere. Era provvisto di muro staccato alla Carnot.

All'interno si trovava la caserma difensiva a forma di Y con le braccia lunghe 40 metri circa, una delle quali era rivolta verso Mantova. Un ponte levatoio e due delle cinque caponiere proteggevano l'ingresso del forte.

Il forte Centrale era sede del comando della testa di ponte e il suo presidio era formato da 280 uomini di fanteria (1 compagnia e 3/4), 110 cannonieri e 12 soldati del genio; gli ufficiali d'artiglieria erano il maggiore Purgay, comandante della testa di ponte, il suo aiutante sottotenente Heinzl, e il tenente Spitzer (giunto al forte dopo il primo bombardamento della testa di ponte), e del genio il capitano Girstner. Completavano l'organico un medico ed un telegrafista.

 

Pianta del forte

 

Via d'accesso all'opera:

Da Mantova si prende la SS62 in direzione Suzzara. Poco prima di incontrare il cartello che indica l'abitato di Borgoforte, si passa sulla sinistra del forte.

 

 

 

 

 

Foto Regione Lombardia

Foto marzo 2011