STRINO

Provincia di Trento

strino invernale.jpg (141071 byte)Veduta invernale dell'opera durante il conflitto

 

Nella strada che porta al passo del Tonale a fianco del torrente omonimo a quota 1538 m. sul ciglio sinistro della val di Strino.

Costruito tra il 1860 e il 1866.

Armamento principale:

Quattro cannoni da 150 mm. in cannoniera.

Armamento secondario:

Due cannoni da 80 mm. Mod. 98 Skoda in casamatta e quattro mitragliatrici da 8 mm. Mod. 93.

Cenni storici:

Fu il primo ad essere costruito del poderoso sbarramento della Val di Sole. Faceva parte dello Sperre Tonale. Il suo compito era quello di sbarrare la strada del Tonale e la Val Vermiglio. I limiti di quest’opera fortificata risultarono essere però fin troppo evidenti, in quanto essa non era assolutamente in grado di evitare né un aggiramento da parte frontale, possibile sia tramite la vecchia strada, sia da alcuni sentieri esistenti sul fondovalle, né lateralmente, dal passo Montozzo. Anche se questo fattore avrebbe potuto compromettere seriamente l’effettivo grado di difendibilità del settore, le autorità militari austriache non presero - almeno per il momento - concrete misure correttive, neppure quando, dopo i fatti del 1866, venne elaborato un piano per la radicale riorganizzazione difensiva della regione promosso dal ten. feldmaresciallo barone franz Kuhn von Kuhnenfeld ( 1817-1896 ) e studiato dall’allora < k.u.k. Befestigungs - Bau Direktor in Trient > col. Daniel von Salis-Soglio. in realtà la questione relativa alla difesa del Tonale, pur avendo un’importanza del tutto secondaria rispetto a quella del settore orientale del Sud-tirolo, impegnò non poco i due alti ufficiali.

Il Kuhn, nel memoriale redatto nell’autunno del 1866, non si era espresso favorevolmente sulla validità del forte Strino; anzi lo giudicò del tutto insufficiente per l’assolvimento dei propri compiti ed avanzò la proposta di sostituirlo con un nuovo fortilizio, da realizzare, da realizzare presso Ossana.

Se la proposta del Kuhn trovò una certa cauta accoglienza tanto presso la Commissione fortificatoria ( 6-7 gennaio 1867 ) che presso il Ministero della guerra, essa venne però respinta proprio dal col. Salis-Soglio.

Le argomentazioni dell’abile ingegnere militare erano piuttosto convincenti: egli osservò infatti, in primo luogo, che la larghezza della valle presso Ossana avrebbe reso necessaria l’erezione non di uno, bensì di due forti - il che si sarebbe rivelato troppo dispendioso; in secondo luogo, che il pericolo di aggiramento del forte Strino attraverso la valle di Peio doveva ritenersi improbabile o quasi, considerate le cattive condizioni in cui versavano i sentieri provenienti da quella parte. Pertanto i provvedimenti difensivi dovevano limitarsi - secondo il Salis - alla ricostruzione dello sbarramento esistente e all’aggiunta di una nuova batteria permanente annessa.

Non molto tempo dopo, il Salis, insoddisfatto per gli esiti degli studi progettuali effettuati dalla Direzione del Genio di Trento (sebbene sulla base delle sue indicazioni), finì con l’aderire alla soluzione del Kuhn.

Dal canto suo il Ministero della guerra si limitò ad approvare un progetto per la demolizione del < provvisorio > piano superiore del < vecchio > sbarramento di Strino e a costituire una nuova Commissione fortificatoria, col compito di individuare la posizione ideale per una batteria permanente, o a carattere provvisorio, da erigere presso Ossana. Le discussioni in proposito si prolungarono sino al 1869, senza però giungere ad una soluzione concreta.

Nel suo memoriale Zur Tiroler Befestigungs-frage del gennaio 1882, il Salis-Soglio ( che allora era ispettore generale del Genio col grado di ten. feldmaresciallo ) rispolverò la vecchia proposta di Kuhn, senza però ottenere ascolto. L’Elaborato delle Fortificazioni del maggiore Josef Schmidt, direttore del genio a Trento dal 1877 al 1881, non prendeva in seria considerazione la possibilità di effettuare interventi di fortificazione nel territorio del Tonale.

Va però aggiunto che una zona d’alta montagna quale quella del Tonale non poteva certo ritenersi favorevole alla realizzazione delle cosiddette < batterie leggere > o < in stile trentino > previste dal detto Elaborato; al contrario, ne avrebbe esaltato i difetti. Ad aprire invece una fase definitiva di rinnovamento dell’assetto fortificatorio di questi territori fu l’allora Direttore dei lavori di fortificazione per il Tirolo Julius Vogl, verso l’ultimo decennio del secolo XIX. Questi, sottolineando la scarsa capacità di resistenza delle < batterie in stile trentino >, edificate in un momento di particolare ristrettezza economica ( gran parte dei fondi messi a disposizione furono utilizzati per le fortificazioni galiziane ) e di relativa tranquillità diplomatica nei confronti dell’Italia, aveva già da tempo ( 1883, sbarramento di Tenna ) introdotto in regione un nuovo tipo di forte permanente, le cui caratteristiche, delineate dalla sua stessa mano, consistevano essenzialmente nell’impiego di casematte corazzate in acciaio e di cupole girevoli in opere costruite con calcestruzzo e pietra e sviluppate verticalmente.

Il processo di ammodernamento costruttivo, avviato dal Direttore dell’artiglieria da fortezza di Trento col. Heinrich Mollik nonché dal col. del Genio Friedrick von Ettmayer, Direttore del Genio di Trento, poté però avanzare timidamente, giungendo a conclusione, non senza continue innovazioni, nei primi anni del ‘900.

L’ispezione effettuata al forte Strino, nel quadro di tale processo, il 6 maggio 1889, non diede al Vogl risultati soddisfacenti:

Lo sbarramento stradale di Strino fino ad ora esistente non adempie più ai suoi scopi:

1. Non permette alcuna azione sufficiente verso la vecchia strada del Tonale e verso le comunicazioni che da quella si diramano evitando nella loro lunghezza l’opera;

2. Da quello non possono essere battute le contrapposte posizioni nemiche sull’altopiano presso la vecchia strada, dalla quale può essere preso sotto un efficace fuoco diretto;

3. Le parti del forte esposte al tiro di moderni cannoni d’assedio possono risultare costruttivamente troppo deboli;

4. L’armamento del forte è insufficiente e necessita, da una parte, dell’installazione di altri cannoni, dall’altra del perfezionamento di tutto l’edificio;

5. Il forte non possiede alcun impianto di fiancheggiamento sufficiente e ne sente perciò la mancanza, così come per la posizione insoddisfacente del terreno circostante rispetto alla possibilità di essere attaccato.

Risultarono pertanto necessarie sia per la ricostruzione in forme tatticamente più idonee del vecchio forte, sia per l’aggiunta di uno nuovo, per la cui collocazione era stata scelta la quota 1852 dello stesso fianco della montagna.

Il progetto per l’Oberes Werk veniva redatto nell’agosto, quello per l’Unteres Werk, ossia per la ricostruzione della vecchia tagliata, nell’ottobre dello stesso anno, entrambi per mano del cap. del Genio Leithner.

L’opera a q.1852 avrebbe dovuto ripetere le classiche forme del Blockhaus, in quanto assumeva una semplice pianta quadrangolare con cofani su angoli opposti per l’azione fiancheggiante.

Sulla copertura poggiavano 4 cupole girevoli: due per mortai, le restanti per le necessarie funzioni di osservatorio d’artiglieria. Due casamatte corazzate dovevano provvedere alla difesa ravvicinata battendo il terreno frontale.

La tagliata stradale di Strino avrebbe conservato sostanzialmente le vecchie strutture: era difatti prevista l’aggiunta di tre corpi in calcestruzzo: uno centrale per 2 cannoni in casamatta da 12 cm M 80 ( le vecchie feritoie cannoniere dovevano essere murate ), uno verso ovest per 2 mitragliatrici, l’altro verso est per altre 2 mitragliatrici. inoltre sulla copertura una corazza fissa dotata di 2 mitragliatrici batteva il terreno a monte per un raggio di 140°.

Tale intervento avrebbe comportato una spesa totale di Fl. 80.000.

strino pianta.jpg (126484 byte)Pianta originale austriaca

 

I disegni redatti, a quanto sembra, non soddisfecero l’intransigente Ministro della guerra di Vienna, il quale, però, non intendendo abbandonare nella maniera più assoluta i necessari piani di rinnovamento fortificatorio di questo settore, disponeva alcuni anni più tardi ( decreto sez. 8 nr. 1764 ex 1894 del 21 marzo 1895 ):

L’esistente forte ricostruito deve conservare quale armamento principale 4 cannoni da 12 cm M 80 in affusto con feritoia minima, mentre per il controllo della Val Vermiglio e delle comunicazioni passanti per la stessa sono da costruire una postazione per mitragliatrici collegata col forte, inoltre a complemento dello sbarramento stradale e a protezione della vecchia strada di qui conducente all’ospizio di S.Bartolomeo, un forte di combattimento da armare con 2 cannoni da 12 cm M 80 e 2 mortai da 15 cm M 80, al pendio nord della Val vermiglio, a q.1852.

Lo sbarramento della via di aggiramento conducente al Passo Montozzo deve essere realizzato tramite un Blockhaus permanente per fanteria ( eventualmente con alcune mitragliatrici ) a q.1609 a sud-ovest di Acidule di Pejo.

Una svolta si verificò difatti col 1897, quando cioè il comando del 14° Corpo dell’artiglieria in Innsbruck avanzò una proposta:

....conforme alla quale il forte per il combattimento deve essere trasferito non al pendio vallivo a nord, bensì a sud della Val Vermiglio a q.1895 e lo sbarramento della vecchia strada affidato ad un Blockhaus con due mortai.

L’esistente forte di strino dovrebbe rimanere nello < status quo >, alle sole misure mirate al miglioramento dell’inattaccabilità, mentre il controllo della Val Vermiglio deve essere realizzata da una batteria aggiuntiva distaccata dal forte, per 2 pezzi da 9 cm da campagna M 75 e 2 mitragliatrici.

In relazione a tale proposta, fu istituita una commissione militare mobile, che dopo le necessarie ricognizioni, giunse alle seguenti conclusioni:

1. L’esistente Forte Strino, che rappresenta lo sbarramento stradale vero e proprio, è da ricostruire e da armare con 3 pezzi da 12 cm M 80 in casamatte corazzate. Il controllo della Val Vermiglio deve risultare da una postazione da situare su un pendio della valle sotto il forte e da collegare con questo ( con due pezzi da 57 mm a tiro rapido e una mitragliatrice M 93).

2. Il forte di combattimento necessario al completamento dello sbarramento stradale è da collocare al pendio nord della Val Vermiglio e da armare con 2 cannoni da 12 cm M 80 e 2 obici da 15 cm . per essere protetti nel fianco destro da un aggiramento dalla vecchia strada, fino al completamento della costruzione di un Blockhaus per fanteria sulla sponda sinistra del torrente Strino, che fin dall’inizio era stata presa in considerazione per questo.

E proprio su queste basi il Ministero della guerra con decreto nr. 1751 del 12 agosto 1897 intimò alla Direzione del Genio di elaborare quanto prima i relativi progetti.

Ma gli studi, affidati al ten. del Genio Karl Kleiner, procedettero piuttosto a rilento, tanto più che i primi schizzi non poterono essere elaborati prima del novembre 1897, per essere presentati all’esame degli organi superiori con protocollo nr. 57 del 24 gennaio dell’anno successivo.

I progetti riguardavano:

- il riassetto del forte Strino, per cui l’opera doveva essere armata con 3 cannoni da 12 cm M 80 e 6 mitragliatrici da 8 mm M 93 in casamatte corazzate;

- un opera di fiancheggiamento prevista sul fianco destro del torrente Strino, collegata col forte per mezzo di una galleria. Doveva essere dotata di feritoie fuciliere con affusto;

- un fortino per la difesa ravvicinata ( Nahkampfanlage ) allo scopo di battere la sottostante Val Vermigliana, collegato col forte tramite una poterna in muratura;

- un Blockhaus per fanteria a q.1760.

Il costo preventivo di tale intervento era stato stimato a Fl. 290.000. Le discussioni si susseguirono incessantemente fino al 1904. Soltanto il cosidetto Nahkampfanlage Strino giunse ad effettiva realizzazione tra il 1° luglio 1898 e il 7 giugno 1900, comportando una spesa totale di K. 128.323,01 h.

Rispetto ai primi schizzi, il progetto subì soltanto una modifica dell’armamento: da due cannoni da 57 mm a tiro rapido ai più efficaci cannoni da campagna da 8 cm M 98 sussidiati da 2 mitragliatrici da 8 mm M 93 e 7 fuciliere con affusto. Non si provvide però - almeno in un primo momento - alla costruzione della poterna di collegamento con l’opera principale, assolutamente necessaria per un fortino sin dal principio concepito come parte integrante - e non certo autonoma - del vecchio sbarramento.

La fase progettuale del 1901 prendeva in considerazione la costruzione dell’Hauptwerk Strino, della poterna al fortino < al pendio della Val Vermigliana >, del Blockhaus q.1760 sul fianco sinistro del torrente Strino. La nuova serie di progetti fu elaborata, a prescindere dagli obiettivi, rispettivamente dal cap. Lehmpruch e dal ten. Kleiner. La relativa presentazione ebbe seguito con protocollo della Direzione del Genio di Trento nr. 580/I dell’ottobre dello stesso anno.

Secondo i piani dell’Ellison, la tagliata stradale di Strino era destinata ad essere completamente smantellata e quindi rimpiazzata da un’opera a pianta quadrangolare. L’aspetto caratteristico di quest’opera era costituito da un braccio sporgente diagonalmente rispetto all’edificio, nel quale dovevano essere collocate due cupole girevoli per altrettanti cannoni da 8 cm M 95.

La batteria principale era però in casamatta, ossia 4 cannoni da 15 cm M 80 dietro scudi corazzati con feritoia ad apertura minima, mentre alla difesa ravvicinata dovevano provvedere 4 mitragliatrici da 8 mm M 93 e 16 fuciliere con affusto. I costi previsti erano piuttosto considerevoli: K. 1.676.700.

Tale progetto non trovò attuazione. Si può ipotizzare che si sia stata allora verificata una propensione per la sospensione di ogni lavoro - non quindi per una totale rinuncia, il che sarebbe stato imprudente, considerata l’insufficiente potenzialità difensiva dello sbarramento esistente - suggerita probabilmente dai soliti problemi di natura economica.

Di fatto l’auspicata ricostruzione totale del forte strino, così come la posa in opera della poterna di collegamento con il Nahkampfanlage non risultò essere un’idea del tutto abbandonata; veniva infatti costituita una nuova < Commissione locale > per il previsto, ma mai fino ad allora completato rinnovamento. Alla vigilia della prima guerra mondiale fu riammodernato radicalmente e tornò ad essere un'opera efficiente dal punto di visto bellico. Non fu comunque mai impegnato in fatti di guerra. La costruzione della poterna, portata a termine dal ten. del genio Hugo Hartmann nell’agosto del 1907, comportò una spesa di K. 61.699,23 h, poco meno rispetto al previsto ( K. 62.000 ). Nei primi anni di questo secolo, il Cap.no Marchetti (organizzatore del Servizio segreto italiano ) ebbe la possibilità di avvicinarsi all’opera ed osservarla con cura.

strino in strada.jpg (129364 byte)Parte inferiore del forte Strino sulla strada verso il Tonale 

 

Notizie sull'opera:

Il forte era a ridosso della strada ma 15 m. sopra ed aveva quindi la funzione di tagliata. La sua forma è stata determinata anche dall'ansa della strada in cui era posto. Opera in casamatta costruito con struttura in calcestruzzo rivestita con granito della zona. Era compatto, a due piani di forma a semicerchio. L’approvvigionamento idrico avveniva attraverso una tubazione che alimentava una cisterna. Come molte altre fortificazioni austriache aveva delle celle mortuarie all'interno di essa.

Aveva anche la funzione di centrale telefonica. Distribuiva le varie chiamate tra le opere dello sbarramento e tra i paesi di Vermiglio, Fucine e Cogolo nonché con il Passo del Tonale. Era collegato inoltre telegraficamente con la centrale telegrafica di Malè. L’ingresso al forte era chiuso da un portone di legno dallo spessore di 20 cm. Una poterna collegava l’opera con la costruzione situata a fianco della strada. ( Due delle torrette erano poste in una casamatta avanzata rispetto al resto della costruzione)???

Vie d'accesso all'opera:

Risalendo la strada statale che porta al passo del Tonale, dopo l’abitato di Vermiglio sul fianco sinistro si stacca l'imbocco della strada per Velon e subito dopo, prima del torrente Strino, a destra c’è una ex strada militare che porta dopo 200 m. al forte. Continuando invece per la strada del Tonale, sempre prima del torrente, un paio di feritoie e una galleria che si apre in una roccia a fianco del piano stradale lo anticipano. L’ opera è ora sede di una esposizione permanente dal 20 giugno al 15 settembre..

Via Nazionale (SS42).

Orario di apertura: dal 13 giugno al 27 settembre tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30; dal 18 luglio al 30 agosto tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30; in altri periodi su prenotazione.

www.vermigliovacanze.it, www.sulletraccedellagrandeguerra.it

Ufficio turistico Vermiglio 0463-758200

Altre foto disponibili

Foto dei lavori di recupero