TENNA

Provincia di Trento

Il fronte di gola del forte ai nostri giorni

(Umberto Zoppelletto)

 

Sorge sulla dorsale collinosa che divide il Lago di Levico da quello di Caldonazzo a m. 608.

Fu costruito tra il 1880 e il 1882.

Armamento principale:

Due obici da 100 mm. Mod. 5 in cupole blindate girevoli.                   

Armamento secondario:

Otto cannoni da 120 mm. Mod. 80 piazzati su due batterie.

Cenni storici:

Insieme con il forte di San Biagio o Col delle Bene costituiva la tenaglia a chiusura della Valsugana Valsuganasperre. Riusciva anche a battere, se necessario, la piana verso Caldonazzo, e l'accesso alla strada per Monte Rover lungo la quale si saliva ai forti di Lavarone.

Allo scoppio della guerra fu disarmato e i suoi cannoni spostati all'aperto verso la vicina chiesetta di San Valentino e l'Alberé, e trasformato in osservatorio. Serviva anche da collegamento tra il Forte Vezzena, che aveva di fronte ed il Comando Supremo a Trento. Dal 1931 è stato dismesso dal Demanio militare Italiano ( R.D. 10-12-1931, n.1704 ) e acquistato per 10.000 lire da Angelo Castellani di Idro ( BS ). Ora è di proprietà del dr. Aldo Baruchelli di Tenna.

E' in stato di abbandono anche se pochi anni or sono i Vigili del Fuoco di Tenna hanno provveduto a far si che la visita all'opera non fosse troppo pericolosa.

Cannoniere del forte

(Andrea Barban)

Notizie sull'opera:

E' opera in casamatta di pietre metamorfiche squadrate ( da ciò deriva il colore ferrigno ), a pianta quadrangolare irregolare con angoli a baluardo. Si eleva su due piani con corridoio centrale in collegamento con quello trasversale che dà accesso ai vari locali a volte a botte e ai settori superiori. Era anticipato e contornato dalle solite sistemazioni del terreno a terrapieni e fossati, spostamenti di terra ancora avvertibili.

La facciata nord verso Tenna, elevato sul piazzale defilato d’ingresso, presenta un unicum architettonico di notevole interesse estetico, oltre che funzionale:cinque contrafforti a pianta semiellittica, tettuccio tronco, alti sette metri d'altezza, larghi m.1,60 tra le quali sono situati i fori delle finestre ad arco ribassato come pure il portale ( di conci bugnati lisci ). Il baluardo dell’angolo N-E è crollato. Sull’angolo opposto ci sono i resti di un apprestamento ad arcone addossato a un baluardo a torretta (?). La linea del coronamento blindato è ribassata in corrispondenza del secondo contrafforte. Il tetto in calcestruzzo è invaso dalla vegetazione ( durante la guerra fu rinforzato con sacchetti di sabbia ). All’interno del portale è possibile vedere le scanalature per la saracinesca.

Il corridoio di fondo segue una linea curva. E’ stretto e molto alto. Si notano i segni degli apprestamenti per le cupole corazzate, i camminamenti, i vani per gli ascensori.

Il prospetto sud conserva, pur nel degrado attuale, quattro arconi per batteria, la copertura a volta a botte e il ramparo soprastante. Sono serviti da un corridoio con nicchie per sentinelle e ricoveri stagni per le munizioni. Il fianco ovest è percorribile attraverso la macchia, quello est dal fossato.

Oltre alle cupole dei cannoni era presente una terza cupola-osservatorio. era dotato di impianti per le segnalazioni ottiche, di proiettori e un generatore a benzina assicurava l’energia elettrica. Era inoltre collegato telefonicamente con il forte Col de le Bène. Dista circa km. 1.400 in linea d’aria dal forte Col de le Bène.

tenna veduta aerea.jpg (101867 byte)Veduta aerea dell'opera ai nostri giorni

 

Vie d'accesso all'opera:

Da Pergine Valsugana si prende la strada statale Valsugana con direzione Trento, e all'indicazione Tenna ci si porta nell'omonima località m.569. A est del paese prima di un magazzino si devia a destra e si giunge al Forte Tenna. Parcheggiare nelle immediate vicinanze.

 

Sezioni dell'opera    

Disposizione dei reticolati perimetrali