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Batteria di Cedas

TRIESTE

La casermetta si trova, ed è ben visibile, al livello della strada costiera di fronte al porticciolo del Cedas, Barcola è distante un paio di km.

 

Armamento:

La dotazione era di sei cannoni da 48 libbre e in seguito due obici Paixhans da 260mm.

Foto della Casermetta (Foto Sum Culex)

Cenni storici:

La batteria non esiste più ma è ancora presente la casermetta, tuttora fornita dei massicci muri di pietra arenaria e delle piccole finestrelle atte alla fucileria, dove erano accasermati gli artiglieri austroungarici della scomparsa batteria Cedass.

Da alcune fonti si apprende che presso la spiaggia si svolse pure il combattimento del 23 marzo 1848, che vide i pescatori barcolani, aiutati da qualche anziano milite territoriale e guidati dal loro parroco, don Pertot, ributtare a mare i marinai sardo-piemontesi dell'ammiraglio Albini, che essendo in atto la prima guerra d'indipendenza italiana tentavano di sbarcare a Barcola per colpire Trieste dal fianco.

Secondo altre fonti, il combattimento si svolse alla periferia di Barcola vicino alla Batteria di S. Bortolo che in quell'occasione non sparò nemmeno un colpo per cui in seguito venne chiamata “Batteria Cagainbraghe”.

In tutti i casi,  la vecchia casetta ha ben diritto di venir conservata.

 

Notizie sull'opera:

La batteria faceva parte dell'anello di fortificazioni istituite nel 19° secolo dal governo di Vienna a protezione della città e porto di Trieste. 

 

Vie d'accesso all'opera:

 

Notizie ottenute tramite Claudio Pristavec e dal Forum A Trieste