HENSEL

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Immagine del Blocco B prima dei bombardamenti italiani               Lo stesso Blocco B dopo il bombardamento italiano

 

Sorge sullo sperone dello Stabet in Val Canale.

Iniziati il 2 aprile 1881 i lavori vennero ultimati il 18 settembre 1883.

Armamento principale:

BLOCCO B

Quattro cannoni da 120 mm M. 80 in affusti con feritoie ad apertura minima e 4 pezzi dello stesso tipo in una batteria corazzata su due cupole girevoli binate in ghisa. Portata km. 6,8. All'inizio della prima guerra mondiale l'armamento rimase invariato.

BLOCCO A

Due cannoni M.1861 da 120 ( primo pezzo austriaco a retrocarica ). Due cannoni leggeri M.1859 da 150 ad avancarica. Due mortai da 170 piazzati sul cortile fra il bastione circolare e la caserma difensiva. All'inizio della prima guerra mondiale l'armamento era composto da: due obici corazzati M. 5 da 100 mm. in cupole corazzate M.80 ( gittata massima con granate km. 6,1, con shrapnel km, 5,5 ). Quattro cannoni M.4 da 90 con affusti in casematte ( gittata massima con granate km. 6,45, con shrapnel km. 4,77 ) all'interno del bastione.

Armamento secondario:

A mezza altezza tra il blocco A e B c'era inoltre una batteria allo scoperto per 2 cannoni mobili da campagna M. 1863 da 100 mm. ( avancarica rigata ) per casi di emergenza. Anche altri cannoni posti nei due blocchi erano sistemati in modo che potevano operare anche sui fianchi, in caso di aggiramento attraverso la val Dogna e la Saisera. All'inizio delle ostilità la difesa da attacchi a distanza ravvicinata disponeva di sette mitragliatrici Schwarzlose M.7 per proiettili Mannlicher M.93 da 8 mm.

Cenni storici:

L’opera fu costruita dove già l’Austria aveva apprestato delle opere di difesa nel 1806. Fu chiamato con il nome del capitano che cadde in combattimento per difendere il fortilizio nel 1809. Il forte era il cardine della seconda linea di difesa austriaca dell’alta Val Fella. Il 12 giugno 1915 le artiglierie pesanti italiane presso l’abitato di Dogna cominciarono a sparare sul forte ( obici da 305 e 210 mm. ). Il primo tiro fu sparato da Cadorna, il secondo da Porro ed il terzo da un maestro di tiro che centrò una delle cupole. Furono infatti smantellate le opere corazzate e delle cupole, ma il forte rimase imprendibile. Se fino agli ultimi di giugno l’obiettivo principale delle operazioni italiane era il blocco B, che subì gravi danni, compreso il locale macchine con la batteria di accumulatori, dal primo luglio l’attenzione fu rivolta al bastione circolare col blocco A e i suoi posti di vedetta.

hensel blocco A.jpg (116752 byte)Il Blocco B ai nostri giorni

 

Fino al 4 agosto furono sparati più di 4000 colpi del calibro 210. Comandante dell’opera era il Capitano Karl Ebner ( il sottotenente Hans Kuhn era il comandante della batteria degli obici corazzati; il sottotenente Benda comandante del blocco B ) sino al 30 agosto 1915 e poi il Colonnello Marckhgott ( già comandante del blocco A ).

Lo stesso comandante Capitano Ebner trovò la morte nel forte assieme a diciassette artiglieri, quando un proietto da 280 mm. attraversò tutti i piani di una torre corazzata per scoppiare in quello più in basso. A differenza delle fortificazioni della zona di Predil, il forte Hensel, nonostante la ridotta potenzialità dei suoi mezzi ormai antiquati e la progressiva distruzione in atto, resistette fino al 19 marzo 1916. Poi l’ultimo obice e l’ultimo cannone vennero tolti e fu abbandonato. E’ da notare, che vista la posizione strategica dell’opera, dopo il 1930 furono approntati dei lavori del Vallo Alpino e ricavate alcune postazioni, sia nelle vicinanze che nell’opera stessa (tre fori per cannone sono stati ricavati nell’angolo rotondo ad est della facciata del blocco B ). Altre postazioni sono camuffate con protezioni abbattibili comandate dall’interno e si possono vedere lungo la stradina d’accesso. Attualmente un’ordinanza del sindaco di Malborghetto-Valbruna in data 09-05-1995, ne impedisce la visita.

Notizie sull'opera:                            

L’opera costruita in due parti ( blocco A con una copertura di cm. 21 a prova di bomba e il blocco B con la torretta a prova di bomba formata dalla volta più uno strato di conglomerato cementizio coperto a sua volta da circa 1 m. di terra ed il resto a prova di granata ), lo spessore delle murature interne era di 1-1.2 m. Le volte erano in mattoni con intonaco. E’ congiunta da un camminamento a gradinata coperto ( a prova di granata ) e munito di feritoie. A più di metà strada di quest’ultimo, esisteva un bastione circolare ( a prova di granata ). All’esterno era difesa da un fossato in roccia, da profondi reticolati e varie opere insidiose. La facciata del blocco B rivolta verso la strada principale, era caratterizzata da molte feritoie per fucileria ( alcune di queste feritoie sono state considerate superflue e chiuse in un secondo tempo ). Nel blocco B c’erano gli alloggiamenti e all’ingresso il posto di guardia. Salendo per il camminamento, si incontrava dapprima sulla destra il locale macchine della centrale elettrica con batteria d’accumulatori e più avanti la stazione dei piccioni viaggiatori.

Dalla parte opposta della facciata del blocco B esiste una caponiera a protezione del fossato collegata tramite galleria al blocco e sempre tramite una galleria in salita di circa 50 m. di lunghezza ad un’altra caponiera in posizione intermedia tra la prima e la punta estrema del blocco A. Il fossato infatti, proteggeva la parte ovest dell’opera da eventuali attacchi delle fanterie.

In seguito all'introduzione di proiettili dirompenti ed alla elevata gittata dei cannoni, nonché al fatto che il confine del 1866 correva, ad una distanza di km.3,5, parallelo alla Val Canale sulle alture M.Brida m. 1840, Marcilla m. 1733, Due Pizzi m.2046, M.Piper m. 2066, Jof di Montasio m.2089, si rese necessario il rafforzamento delle coperture del forte, in parte con un rivestimento di calcestruzzo e in parte con l'inserimento di quadroni di pietra. Malgrado ciò, all’inizio del conflitto, non era più in grado di assolvere le sue funzioni difensive.

Quattro posti d’osservazione in cupola corazzata girevole ( due a fianco del camminamento coperto e collegati con lo stesso e altri due nel blocco A ).

Il forte disponeva inoltre di 6 riflettori ( con diametro di 21 cm. nel blocco B, da 35 cm. a monte del blocco A e una postazione su rotaie per quello da 90 cm. prima del bastione circolare ).

La guarnigione era composta da 21 ufficiali e 567 uomini compresi i sottufficiali.

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Particolare danni subiti dal forte

 

Vie d'accesso all'opera:

Procedendo lungo la statale Pontebbana in direzione Tarvisio, si oltrepassa il paese di Malborghetto, e subito dopo la galleria Forte, si parcheggia sulla sinistra. Da qui già si può vedere parte dell’opera e tramite una stradina si accede in pochi minuti al cortile del blocco B.

 

Foto dell'intero complesso    Pianta del complesso    Vista del forte    Particolare della parte medio-alta del forte    Immagine degli obici su cupola del Blocco A

 

Pianta tratta dal forum Bunkrologicky.zapisnik.cz

 

 

 

 

Reportage fotografico di Guglielmo Esposito:

Blocco A

Blocco B

Scala di collegamento tra i blocchi