|
Michelangelo Buonarroti |
Nato il 1475 e morto il 1564, pose i teoremi dell'ammortizzamento dei colpi impiegando terra per terrapienare le mura, del rimbalzo fasciando le mura di materie elastiche per far deviare i proiettili od attutire i colpi, e della eliminazione costituendo la parte superiore delle torri e dei bastioni a conca convergente verso un pozzo, che raccogliesse i proiettili e impedisce che essi producessero danni scoppiando.
Nel 1528 si trova infatti a Firenze, dove fa disegni sulla fortificazione della città, Quando poi Michelangelo visita le fortezze sangallesche di Pisa e Livorno nel giugno 1529, e le mura di Ferrara tra la fine di luglio e i primi di agosto e poi ancora successivamente, ha già eseguito i suoi disegni sulle fortificazioni permanenti di Firenze. I lavori provvisori, di carattere campale, che egli dirige a Firenze nel 1529, in prossimità dell'assedio che la città sta per sostenere, non hanno relazione (a prescindere da una preesistenza più schematica della porta alla Giustizia, rielaborata da Antonio da Sangallo il Giovane) con quei disegni del 1528, se non nella comune conseguenza della realizzazione della spianata. E si sa come non ci possa essere architettura della fortificazione moderna senza la spianata. Le predisposizioni difensive del 1529 si concludono con la demolizione dei borghi e l'abbattimento di alberi per un miglio intorno al circuito della città, come si sarebbe cioè conclusa la progettazione del 1528 se avesse avuto realizzazione.
Dopo il 1542, le autorità pontificie ripiegarono su un programma assai meno ambizioso: un giro bastionato molto più piccolo, che proteggesse la sola Città del Vaticano, e per di più non cos' poderoso nelle sue bastionature. In quest'ultima impresa Sangallo il giovane coinvolse anche Michelangelo, che ci lasciò a riprova della sua incursione nel campo dell'architettura militare, una serie di eleganti disegni.