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Francois de Chasseloup-Laubat |
Era ufficiale del genio francese e visse tra il 1754 ed il 1833. Fece le campagne con Napoleone e fu ancora direttore delle fortificazioni d'Italia. In tale circostanza migliorò le piazze di Mantova, Peschiera, Osoppo, Rocca d'Anfo e progettò un famoso campo trincerato ad Alessandria, che toccava ormai il compimento, quando la pace di Vienna ne pattuì la demolizione. Sui principi di Chasseloup è fatta la cittadella di quella città. Il fronte alla Chasseloup diviene ad Alessandria un sistema di fortificazione urbana. Dal 1802 al 1814 la città assume l'aspetto architettonico di una città militare concepita in funzione della guerra di Napoleone. Alessandria è la piazzaforte che riassume e rappresenta le sue conquiste in Italia, possibile ricovero per un'armata battuta fra le Alpi e gli Appennini, e punto su cui impostare la ripresa dell'offensiva. Alessandria deve risultare capace di contenere grandi provviste, sostenere un lungo assedio e costituirsi come base di operazioni militari. Mai la città ha svolto una funzione così importante per la guerra in campo aperto.
Nel 1801 ebbe l'onere dell'esecuzione del provvedimento, con cui, veniva stabilita la demolizione della cinta muraria di Verona, ad esclusione dei due bastioni di Spagna e di San Francesco.
Un secondo progetto, compilato all'inizio del 1803, prevede quindi d'intervenire sulla città e sulla Cittadella.
Un terzo progetto risulta costituito da una serie di articoli aggiunti al secondo progetto. Nel 1805 Napoleone manifesta la volontà di creare una seconda cittadella e il progetto fu compilato sotto la direzione di Chasseloup ma, nel 1807 si decise di abbandonare il progetto. Applicazione parziale è stata fatta a Mantova, Peschiera e Venezia. Sempre nel 1805 comparve il trattato del generale Chasseloup.
A Mantova nel progetto del 1805 dell'opera sull'altura davanti a Pradella, compaiono i ridotti di piazze d'armi salienti e rientranti di Chasseloup. A peschiera fra il 1806 e il 1808 prende corpo, nella progettazione delle opere di Salvi e Mandella, un ridotto centrale che si può considerare una prima formulazione del fronte alla Chasseloup. Nel 1808 a Mantova viene tracciato il ridotto di piazza d'armi saliente della lunetta Belfiore, e Chasseloup fornisce il piano direttore del forte Pietole, dal tipico tracciato a corona, dove costituisce un elemento di novità l'andamento della strada coperta di mezzaluna. Uno degli esecutori del forte Pietole è Giovanni Salimbeni, che ha lavorato anche a Peschiera. Nello stesso anno 1808 iniziano a Venezia i lavori del forte di Marghera, in cui il tracciato della controscarpa in corrispondenza della linea capitale del fronte è a saliente, come lo sarà nei fronti delle corone e mezze corone di Alessandria
Il fronte ideato dal Bousmard per concretare le su proposte non fu mai attuato; ma molte di queste proposte furono applicate dal Chasseloup, il quale si basò sugli stessi principi che servirono di guida al Bousmard.
Alcuni dei provvedimenti proposti dal Bousmard e poi dallo Chasseloup, come l'avanzata del rivellino al piede dello spalto, la costruzione dei ridotti-caserme sulla strada coperta, l'organizzazione del rivellino e suo ridotto, erano già state attuate prima dai fortificatori tedeschi a Koniggratz.
La mezza caponiera con casamatte a scudo murario distaccato e conosciuta come tipo Chasseloup.