Maggiorotti

Capitano del genio italiano. Fu fautore (assieme al Brialmont) dei campi trincerati a gruppi di opere. Scopo di questo tipo di campo trincerato è quello di evitare la costruzione delle batterie intermedie ed annesse, nonché di evitare gli inconvenienti derivanti dai grandi forti ordinati a cielo scoperto, e ciò senza incorrere nelle grandi spese inerenti all'ordinamento con casamatte metalliche.

Teoricamente questo tipo dovrebbe essere costituito dalla cinta continua, a 600 m. dal perimetro dell'abitato, e da cinque gruppi di piccole opere. I centri dei gruppi distano 10 km dalla cinta e 14 km fra di loro, ed ogni gruppo, occupando un fronte di 2500 m. ed una profondità di 1400, è formato di sedici piccole opere, o batterie.

Quelle perimetrali, ossia dieci, sono da armarsi ciascuna con 16 cannoni ed 8 mortai; e le più interne, ossia 6, con 12 cannoni ed 8 mortai. Tali cannoni sono su sottoaffusto a perno centrale, collocati su piazzole circondate da parapetto circolare e protetti da una corazzatura a calotta sferica (avente solo lo spessore occorrente per resistere alle pallette degli shrapnels ed alle schegge delle granate); così le dette bocche da fuoco hanno la possibilità di tirare in tutte le direzioni.