Von Sauer

Generale dell'artiglieria Bavarese, in suoi scritti pubblicati negli anni 1885 e 1886 ed in alcune conferenze da lui tenute ad Ingolstadt, espose un metodo di attacco espeditivo delle fortezze, che impressionò i cultori di arte militare, fu moltissimo discusso, ed è rimasto nella teorica moderna, col nome di attacco alla Von Sauer, come uno dei metodi di maggiore ed indiscutibile importanza. Fu uno dei fautori dei Campi trincerati a linee multiple di opere corazzate, od a fronti corazzate con difese non aumentabili negli intervalli (teoria sposata anche dallo Schumann).

La piazzaforte del Von Sauer dovrebbe essere costituita di una linea di opere, a distanza di m. 600-1000 l'una dall'altra, o di due linee distanti fra di loro m. 500 circa, e con le opere ad intervallo maggiore del precedente. Le opere sarebbero di calcestruzzo, senza fosso, secondo le organizzazioni e forme proposte dal Mougin; armate di una torre e cupola con due bocche da fuoco, mitragliatrice o cannoni a tiro rapido; presidiate da 20 uomini circa. Tutte le opere sarebbero collegate fra di loro a gruppi, per l'azione di difesa, mediante linee telefoniche sotterranee, ed i capi gruppo sarebbero collegati fra di loro e col nucleo.

Il concetto fondamentale di questa proposta è quello di formare attorno alla piazza forte una zona, larga più di due km, potentemente battuta in tutti i sensi, e che non potrebbe essere attraversata, se non con perdite enormi, dall'attaccante che volesse procedere di viva forza; raggiungendo anche il vantaggio di omettere le batterie intermedie e di ridurre al minimo le forze presidianti.