MONTE  RICCO

Provincia di Belluno

Il portale d'ingresso del forte oggi

Foto Comune di Tai di Cadore 

 

Sorge sulla cima che sovrasta il paese di Pieve di Cadore a quota 953 m. e a 200 metri in linea d'aria dalla Batteria Castello in località Sottocastello. Fa parte del territorio comunale di Pieve di Cadore in provincia di Belluno.
 

Fu costruito nel periodo tra il 1885 e il 1895.

Armamento principale:

Quattro cannoni da 120 mm. o 150 mm. a retrocarica.

Armamento secondario:

Quattro pezzi a tiro rapido, atti alla copertura del fossato.

Cenni storici:

In posizione centrale della Fortezza Cadore - Maè furono costruite alcune opere, formanti il Ridotto Cadorino, tra cui il forte di M. Ricco. Tuttavia, allo scoppio delle ostilità si ridimensionarono molto le funzioni e le ambizioni di queste opere. La distanza dal fronte e la costruzione superata tecnicamente le fece declassare e subire un lento ma inesorabile prelievo di uomini e materiali. Trascorse come le altre opere, quindi, il periodo bellico in stato di relativa calma ( la distanza dalle fortificazioni Austriache era tale da non creare problemi di essere colpiti ). Dopo i fatti di Caporetto venne abbandonato senza colpo ferire e fino alla fine della guerra restò in mano austriaca. Comandante dell’opera era il Capitano Graziani. 

monte ricco 2.jpg (57294 byte)Vista d'assieme del forte di Monte Ricco e della Batteria Castello

 

Notizie sull'opera: 

La costruzione è molto simile alla Batteria Castello anche se di dimensioni maggiori. La facciata era dunque diritta, con profilo di terrapieno, divisa in due parti regolari da tre traverse cave, due alle estremità ed una al centro. Venivano così a crearsi due piattaforme larghe quasi 10 m., adatte alla postazione de cannoni di medio calibro e collegate mediante scale con i pendii del terrapieno. I fianchi cadevano perpendicolari rispetto alla facciata, e con la gola ad essa parallela racchiudevano uno stretto cortile, mentre nel sottosuolo erano state ricavate casematte ad un piano. Di esse quelle che si affacciano con finestre al fossato erano attrezzate per la difesa della fanteria ed avevano sopra di se, sulla copertura, un terrapieno adibito al medesimo scopo.

Una postazione di fanteria era stata inoltre collocata sul fianco destro, in posizione leggermente più bassa, ed accessibile dai vani stessi delle casematte ad esso sottostanti. Facciata e fianchi non avevano fossato: davanti e sul fianco sinistro la scarpa era in parte di roccia naturale, in parte scavata nella terra; sul fianco destro essa era di roccia naturale nella parte anteriore e murata in quella posteriore. E proprio per la ripida ed alta roccia sulla quale quest’ultimo fianco era costruito, il forte da tale parte appariva del tutto inattaccabile.

La scarpa della facciata veniva coperta dal tiro della gola dell’antistante Batteria Castello, mentre la scarpa del fianco sinistro, soprattutto nella sua parte superiore, veniva difesa con tiro d’infilata dal fuoco di una postazione situata in corrispondenza di una cavità a forma di orecchio, a quota m. 930 circa, a 100 m. in linea d’aria in direzione nord. La scarpa del fianco destro veniva invece difesa, come già sottolineato, dalle casematte della gola, e dal terrapieno della Batteria Castello. Il fossato della gola del forte, largo 5-6 m. e profondo 5 era dotato di una controscarpa in muratura ed era oltrepassato da un ponte levatoio. Una caponiera, innalzata sulla parte sinistra della gola, fino ad un’altezza sufficiente a pareggiare la gola stessa, difendeva il fossato e precisamente sia dal terrapieno superiore, sia dalle casematte situate su due piani. L’accesso alla gola veniva impedito naturalmente dal fuoco proveniente dal terrapieno superiore e dalle numerose casematte sottostanti.

Una rampa di scale portava dal cortile alla copertura del fianco destro ( direzione sud-est ) e da qui si giungeva alla base del terrapieno della facciata al camminamento ricavato nella cavità del parapetto e collegato sia con le piattaforme dei cannoni, sia con le traverse cave.

monte ricco 1.jpg (28863 byte)Disegno del forte

 

Il camminamento serviva anche come alloggiamento degli artiglieri e conteneva due elevatori per le munizioni tratte dal magazzino sito nel sotterraneo sotto la facciata. Per l’approvvigionamento dell’acqua si poteva disporre nel sotterraneo della parte destra della gola di una cisterna di 400.000 litri che tramite un acquedotto riforniva anche la vicina Batteria Castello.

L’asse principale del forte puntava su Grea e la facciata aveva in questa direzione solo effetto lontano, con una zona di copertura estendendosi dal Colesello ( m.930 ), ad ovest di Calalzo, fino al Piave ad est di Vallesella: vi restavano dunque compresi la carrabile Vallesella-Ponte Cidolo-Lorenzago, i declivi della valle presso Grea e Calalzo, nonché quelli della sponda sinistra del Piave, oltre naturalmente ad un buon tratto della gola dello stesso fiume.Nel settore compreso tra Calalzo e Vallesella la zona d’azione del forte veniva così ad integrarsi con quella della Batteria Castello.

Vie d'accesso all'opera:

Dal paese di Pieve di Cadore si prende una stradina chiusa al traffico che passa in mezzo al bosco. Al bivio prendere a sinistra e si sale con un tornante, al prossimo incrocio si va ancora a sinistra e si passa per la postazione Ovest. Ancora 200 metri e si arriva al forte.

 

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