La Testa di Ponte di Brescello | Torre di San Francesco N° 1 |
Progetto della Torre Massimiliana
Si trovava a metà dell'argine tra Brescello ed il Canale Cases, verso il Po.
Fu costruita tra il 1834 ed il 1836.
Armamento dell'opera:
Ventuno cannoni in ferro da 18, quattordici obici in bronzo e sei in ferro.
Cenni storici:
Nell'ottobre del 1834 il Tenente Colonnello Giuseppe Carandi del Genio Militare con altro ufficiale di quel corpo svolse diversi rilievi e livellazioni del terreno delle adiacenze e circostanze di Brescello, e cominciarono ad ammassare la cittadina degli occorrenti materiali in particolare quelli in cotto. Nello stesso anno, il Duca Francesco IV affida al Cavaliere Carlo Birago la costruzione di moderne fortificazioni in Brescello. Il progetto delle fortificazioni venne approvato dal Duca che si recò in zona per verificare personalmente il progetto ed il terreno.
Durante i lavori di costruzione delle torri ci fu più volte la visita di Francesco JV e in occasione di una di queste ci fu anche l'Arciduca Massimiliano. Anche il Feld Maresciallo Conte Radetzki visitò per due volte le torri: la prima il 19 marzo 1835 appena all'inizio dei lavori e la seconda dopo il completamento dei lavori il 4 dicembre 1836.
Il 19 agosto del 1859, a Modena, il Dittatore delle provincie Modenesi Farini, decreta quanto segue:
"Sulla proposizione del Ministero della Guerra. Visto il rapporto presentato dalla Direzione del Ministero della Guerra sulla convenienza di smantellare ed abbattere col mezzo di mine le esistenti fortificazioni di Brescello. Considerato che queste opere non avevano altro fine che quello di agevolare per mezzo di una forte testa di ponte il passaggio degli Austriaci dalla sinistra alla destra del Po; le quattro torri di Brescello, riservate le due lunette, appoggianti sul Po all'estremità di questo sistema di fortificazione, saranno immediatamente disarmate e spogliate di ogni qualsiasi dote di approvvigionamento da guerra e di materiale qualsiasi, poi smantellate ed abbattute a mezzo di mine. La Direzione del Ministero della Guerra è incaricata dell'esecuzione del presente decreto".
Le truppe franco-piemontesi distruggono quindi il sistema fortificato, abbattendo le torri massimiliane, affinchè non potessero essere usate per sovvertire il nuovo Stato Italiano, del quale Brescello entra a far parte con il plebiscito dell'11 e 12 marzo 1860.
Notizie sull'opera:
Lo scopo principale della costruzione della Testa di Ponte di Brescello era quello di mantenere libera la comunicazione fra la destra e la sinistra riva del Po, e per ciò conseguire occorreva un Ponte Militare da potersi con facilità e sollecitudine, e secondo le circostanze gettare e togliere.
Il progetto delle quattro torri era quello "standard" dell'Arciduca Massimiliano sul modello delle Torri di Linz: circondato da un largo fossato disuguale e da un piccolo spalto, sono prive di via protetta. Alle due ali, davanti alle batterie, robusti ed alti argini offrono un appiglio per la difesa ad oltranza.Le torri constano di tre piani: nell'inferiore, un po' interrato, stanno le munizioni da guerra e il vettovagliamento; nel secondo, in cui sono presenti le feritoie ci sono le camerate; nel superiore, a cielo aperto, è collocata l'artiglieria tutta in barbetta.
Il terreno di fondazione non venne ritenuto abbastanza solido e compatto. Fu necessario renderlo tale prevedendo un sistema di pali infissi per una profondità di tre metri. A tale scopo vennero utilizzati circa 1836 pioppi acquistati dal comune di Boretto.Per ogni torre vennero usati circa un milione di mattoni e oltre venticinquemila metri cubi di terreno per gli spalti.
Gli affusti e i paioli usati per i cannoni nuovi in ferro erano d'invenzione dell'Arciduca Massimiliano. Furono costruiti a Modena dai Reali Pionieri e trasportati su barche a Brescello nel 1836.
Il costo di ogni torre, compreso l'armamento, il munizionamento, tutti gli attrezzi necessari per il suo funzionamento e il terreno dove è stata costruita ammonta a circa 150.000 fiorini. Nel novembre del 1836 venne formata una mezza Compagnia il qui comando fu affidato al Tenente Cavaliere Casoni. Nel 1840 si aumentò la guarnigione ad una intera Compagnia formata da cento soldati, esclusi quattro Ufficiali ed alcuni aggregati.