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FORTE KRESSICH

TRIESTE

Foto d'epoca del forte

 

Fu costruito dagli austriaci tra il 1854 ed il 1857 sul Poggio di Gretta a 60 m sul livello del mare.

 

Cenni storici:

Il forte Kressich era un ampio ed importantissimo complesso militare, allora considerato un gioiello dell'architettura militare, costruito dall'Impero Austro-Ungarico nel 1854 su progetto dell'arch. Karl Möring, per difendere la città da eventuali incursioni via mare ma, vista la sua posizione strategica, molto probabilmente anche per sedare eventuali sommosse cittadine.

Il progetto del Faro della Vittoria (che ha inglobato nel basamento gran parte del forte) è opera dell'architetto Arduino Berlam (1880-1946), ultimo di quei Berlam che hanno dato a Trieste lo splendore di innumerevoli pregi architettonici. Il Berlam volle coniugare l'esigenza di un nuovo faro (la vecchia Lanterna era oramai troppo piccola e nascosta per le accresciute esigenze di Trieste) al desiderio della città di commemorare il 3 novembre 1918, data dell'entrata in città dell'esercito italiano e quindi la vittoria del Regno d'Italia sull'ormai capitolato Regno Austro-Ungarico della dinastia degli Asburgo.

Nella seconda guerra mondiale, il forte (assieme con il Faro della Vittoria) era stato inserito nel piano di difesa Tedesco. Con i suoi profondi sotterranei e i numerosi passaggi segreti, rappresentava un eccellente centro di resistenza precostituito¹.

 

 

Notizie sull'opera:

Era un’opera difensiva formidabile: la sua elevazione dal mare lo rendeva invulnerabile ai colpi delle artiglierie navali non avendo a quel tempo i cannoni delle navi un alzo sufficiente a superare quel dislivello. Verso il mare si aprivano le massicce feritoie ed era posizionata la rondella principale1, i suoi sotterranei a prova di bombardamenti, si dice giungessero fino alla chiesa di Barcola. Da terra il forte era protetto da un ampio fossato ed un ponte levatoio mentre un doppio sistema di porte ne consentiva l'accesso.

Ad oggi le strutture del forte, sono perfettamente conservate, coperte all'altezza di circa cinque metri dal pavimento da una grande piattaforma in cemento armato che è la struttura sulla quale poggia il faro. Per reggere l'enorme peso sono state cementate anche le due "bocche da fuoco" dalle quali uscivano i cannoni austriaci, e che verrebbero a trovarsi proprio sotto l'ingresso del faro. Inutile ricordare il significato simbolico attribuito dal costruire il "Faro della Vittoria" letteralmente sopra il forte austriaco, mantenendo quest'ultimo il più possibile intatto.

È da segnalare che detto forte risultava collegato – attraverso una galleria sotterranea – con la sottostante batteria costiera detta di San Bortolo. Quest’ultima, realizzata nel 1841, è stata modificata negli anni e, solo con un’attenta analisi, risultano ancora visibili alcuni edifici e parte della struttura perimetrale. Si è rivelata quindi di estremo interesse la possibilità di indagare su di un passaggio sotterraneo che, ancora oggi, si apre nell’area della vecchia batteria costiera. Si tratta di un cunicolo, lungo appena 12 m, dall’andamento abbastanza complesso.

Su questa galleria è in atto una diatriba. Molti ritengono che si tratti di una bufala, complicata dal fatto che si diceva che sul finire della 2.a G.M. i partigiani hanno infoibato in un pozzo dei militari tedeschi.

A riprova di ciò, si segnala, che, cercando dal basso, al livello della batteria S,Bortolo un gruppo speleo triestino non ha trovato nessun collegamento col forte, da questa parte non si è mai potuto verificare niente perché l'edificio del forte, tranne l'accesso al faro della Vittoria, è sempre stato occupato dai militari, anche in tempi recente, e non era possibile accedervi.

Risultano evidenti alcuni tratti di vecchia costruzione ed altri – rinforzati in calcestruzzo – modificati recentemente. Questo passaggio sotterraneo, edificato molto probabilmente proprio a servizio della batteria austriaca, è stato riutilizzato nel secondo conflitto mondiale quale ricovero, con notevoli lavori di irrobustimento sia della parte interna, che dell’ingresso vero e proprio. Per il momento non è stato possibile rintracciare, ne all’interno di questa galleria, ne nell’area circostante, il passaggio di collegamento con il sovrastante forte Kressich.

Vie d'accesso all'opera:

Dal Viale Miramare a Trieste ci si porta dapprima in via del Boveto e poi in via San Bortolo. Seguendo via del Perarolo ci si ritrova nella strada del Friuli e da qui, per la Scala G. Sforzi si arriva alla zona del forte.

Al momento non è possibile visitare la zona del Faro.

 

Vista del forte Kressich da Barcola (forto da Spifferi di Trieste)

 

 

Altre immagini disponibili

 

Notizie tratte da Spifferi di Trieste.

 

 

1) Accaniti combattimenti si svolsero il 30 aprile 1945, fra la Guarnigione tedesca del Forte Kressich e componenti del CLN che tentavano la presa della postazione. Dal libro di Leone Veronese Jr. "Il Vallo Adriatico - storia delle fortificazioni tedesche del territorio di Trieste 1943-1945".