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Sebastien Le Prestre
marchese di Vauban |
Nacque nel 1633 da una famiglia della piccola nobiltà, entrò
nell'esercito, in qualità di cadetto nel 1651. La guerra contro la Spagna lo
vide guidare un assedio dietro l'altro: già nel 1655 si guadagnava il grado di
Ingenieur ordinaire du Roi, in pratica di consigliere del sovrano per le
fortificazioni.
Fu il più abile ingegnere militare dell'epoca moderna, senza
distinzione di scuole; lasciò parecchi scritti sull'arte degli assedi, ma non
sulle fortificazioni. In queste non fu partigiano di alcun metodo, ma ebbe
soprattutto il merito di lasciarsi guidare nelle disposizioni dal terreno e
dalle successive modificazioni che avvenivano nelle armi e nella tattica.
I suoi lavori si possono suddividere sostanzialmente in tre
metodi diversi:
Primo sistema, o maniera, del Vauban, non si discosta
di molto dalle elaborazioni messe a punto, in quegli anni, dai trattatisti
italiani e francesi e si avvicina molto, nella sua elegante semplicità, alle
concezioni del Pagan. L'impianto della fortificazione era basato su un tracciato
poligonale bastionato; l'elemento fondamentale, che serviva per il tracciamento
del complesso, era la lunghezza, fissa e predeterminata, del fronte bastionato,
cioè della distanza intercorrente tra i vertici di due bastioni successivi. Il
numero di fronti bastionati dipendeva dalle dimensioni che si volevano dare al
complesso e dalle necessità imposte dal terreno. La lunghezza del fronte
bastionato era fissata in 330 m; tutte le misure degli altri elementi della
fortezza, i fianchi, e le facce dei bastioni, l'ampiezza del fossato, le
dimensioni delle controguardie e così via, erano sottomultipli di tale misura
fondamentale.
Questo primo sistema prevedeva anche, come elemento
caratterizzante, la ricomparsa, a raccordare le facce del bastione con il suo
fianco ritirato, dell'orecchione, cioè di un raccordo curvo invece dell'ormai
usuale terminazione piatta.
Secondo sistema del Vauban. Più sofisticato del
precedente. Esso prendeva le mosse dalla considerazione che, qualora un bastione
fosse caduto nelle mani degli assedianti, la fortezza poteva, così com'erano
organizzate le difese, considerarsi caduta, in quanto intenibile per i
difensori. Per ovviare a questo inconveniente, Vauban distaccò i bastioni dalla
linea di difesa principale, trasformandoli in pratica in colossali controguardie
isolate dal resto delle fortificazioni dal fossato, ora scorrente non soltanto
davanti, ma anche alle loro spalle. A raccordare gli angoli, rimasti sguarniti,
della linea di difesa principale, vennero poste delle torri-bastione: una
creazione tipica del Vauban. Si trattava in pratica, di torri poligonali a due
piani, l'inferiore dei quali ospitava una serie di casematte i cui pezzi
potevano coprire il fossato, mentre quello superiore alloggiava una serie di
cannoni che comandavano non solo le cortine, ma anche l'interno del bastione che
sorgeva dinnanzi, i cui occupanti si trovavano così esposti al tiro di questi
pezzi.
Sotto molti punti di vista il secondo sistema del
Vauban assomigliava all'inviluppo proposto dal Pagan; i bastioni distaccati e le
tenaglie sono separati solo da stretti fossati scavalcati da ponti levatoi e
formano in pratica, verso l'esterno, un fronte unico. Un esempio di tale metodo si trova
nella cinta di Landau.
Veduta aerea di Neuf-Brisach che evidenzia la
complessità delle difese
Terzo sistema del Vauban detto di Neuf-Brisac, l'unica
fortificazione realizzata. La progettò nel 1698 e fu portata a termine nel 1706
dopo la sua morte che avvenne un anno prima. Si tratta di un sistema ancora più
raffinato del secondo, che prevede un'ancor più ampia serie di difese in
profondità. Le torri-bastione rimangono, ma sorgono ora da bassi bastioni
dai fianchi estremamente ridotti; in più, gli angoli salienti formati dai
rivellini sono inviluppati dalle controguardie
Le varie modifiche e manipolazioni di questi sistemi
difensivi non potevano consistere altro che in opere addizionali esterne, o nel
rinforzo di tali opere quando già esistevano. Il rivellino o la mezzaluna
potevano essere rinforzati con un ridotto interno; potevano essere realizzate
frecce o lunette, piccole opere avanzate affacciate sullo spalto per
meglio proteggere la strada coperta; e, soprattutto, potevano essere realizzate
varianti avanzate del fronte bastionato, come opere a corno, a corona,
a cappello di prete e simili (questi nomi derivavano, solitamente, dalla
forma assunta dalla loro pianta).
Nel 1748 venne fondata in Francia la Scuola di Mezieres,
destinata ad imprimere uniformità ai lavori di fortificazione ed a dare agli
ingegneri del corpo dei tipi da imitare. Si presero per modelli di studio i
fronti di Vauban e Cormontaigne.
Trai suoi meriti, quello di anticipare il principio della
separazione degli organi di combattimento da quelli di sicurezza, e metterlo
in opera nelle piazze di Belfort, Landau e di Neuf-Brisach (anticipando
l'evoluzione avvenuta nel periodo della fortificazione contemporanea).
Le Fortificazioni di Vauban
sono 12 gruppi di edifici fortificati lungo le frontiere occidentale,
settentrionale e orientale della Francia, progettate da Sébastien Le
Prestre de Vauban (1633–1707) e aggiunte nel 2008 alla lista dei
Patrimoni dell'Umanità UNESCO
- Arras, Passo di Calais: cittadella
- Besançon, Doubs: cittadella, mura e Fort Griffon
- Blaye-Cussac-Fort-Médoc, Gironda: cittadella fi Blaye, mura,
Fort Paté e Fort Médoc
- Briançon, Alte Alpi: mura, Redoute des Salettes, Fort des
Trois-Têtes, Fort du Randouillet, ouvrage de la communication Y
e Ponte Asfeld
- Camaret-sur-Mer, Finistère: Tour dorée detta Tour
Vauban
- Longwy, Meurthe e Mosella: ville neuve
- Mont-Dauphin, Alte Alpi: place forte
- Mont-Louis, Pirenei Orientali: cittadella e mura
- Neuf-Brisach, Alto Reno: ville neuve/Breisach (Germania):
porta del Reno
- Saint-Martin-de-Ré, Charente Marittima: mura e cittadella
- Saint-Vaast-la-Hougue/Tatihou, Manica: torri d'avvistamento
- Villefranche-de-Conflent, Pirenei Orientali: mura, Fort Libéria
e Cova Bastera
Due siti inizialmente considerati, sono poi stati rimossi dalla lista
finale:
- Bazoches, Nièvre: castello
- Belle-Île-en-Mer, Morbihan: cittadella e mura intorno a Le
Palais