Schott

Fu fautore (assieme al Rocchi, Voorduin, Brialmont, Deguise e Leithner) dei campi trincerati con cintura di opere staccate permanenti grandi e piccole, e batterie permanenti ed occasionali negli intervalli.

Autore del testo: Zur Befestigungsfrage del 1886 dove si declamava che la linea delle difese principali deve essere determinata in posizione e modo tale da "impedire che l'attaccante possa ottenere un vantaggio notevole nel bombardamento del nucleo abitato e preservare dal tiro di infilata e di rovescio le part di questa linea esposte ad un attacco regolare".

Per ottenere ciò basterà in tutti casi e per sempre, secondo lo Schott, che la linea delle difese principali sia da da 1500 a 200 m. fuori dalla cintura del nucleo. La linea delle difese permanenti proposta dallo Schott, consta di tante opere, punti di appoggio distanti fra loro 7000 m. circa e collegate da cortine, il cui profilo difensivo è molto semplice. L'armamento dei punti di appoggio è esclusivamente di cannoni revolver da 53.mm. in torretta; al centro si avrà un osservatorio corazzato; alla gola qualche cannone a tiro rapido per battere l'accesso all'opera. Di più alla gola è posta una caponiera metallica (o di calcestruzzo) con il compito di battere di rovescio il terreno compreso fra i punti di appoggio. Non è prevista fanteria nelle opere e lui crede che se l'avversario riuscisse a giungere su uno dei punti di appoggio, sarebbe obbligato a sloggiare dal fuoco delle opere laterali.