Welitschko

Ufficiale del genio russo, oppositore dell'ordinamento delle opere con artiglierie in casamatte metalliche, è sostenitore dell'ordinamento per artiglieria a cielo scoperto ed a scomparsa, e presenta in un suo importante studio di fortificazione moderna alcune proposte per organizzazione di questo genere.

Non approvava le proposte di altri fortificatori (specialmente del Brialmont) circa l'impiego combinato del ferro e della ghisa con il calcestruzzo, così il suo tipo di casamatta di controscarpa è di solo calcestruzzo, ed è fondato sull'impiego di cannoni a tiro rapido con affusto senza rinculo.

Fu fautore (assieme al Crainicianu, Cool, Lo Forte e Clarcke) dei campi trincerati di carattere misto. Il suo principio ispiratore è che il "concentramento di fuoco dell'artiglieria in massa deve essere più decisivo in una guerra di assedio che in campagna, e tale concentramento deve ottenersi con l'aumentare la mobilità delle artiglierie da difesa, non con il seppellire i pezzi in casamatte metalliche, fisse o girevoli".

Quindi nessuna cupola o costruzioni simili e per i pezzi che debbono essere casamattati (per fiancheggiamento dei fossi, degli intervalli, ecc) egli propone delle casamatte di calcestruzzo, dietro la considerazione che, il calcestruzzo possiede solo 1/15 della resistenza del ferro, per compenso il suo costo è solo 1/200, ossia uno strato di calcestruzzo di 2 m. non costa di più di una lastra di ferro con lo spessore di 1 cm. circa.

Le forme fondamentali delle fortificazioni di un campo trincerato, secondo il Welitschko, debbono essere; forme semplici, non costose, con armamento di artiglieria mascherato negli intervalli dei forti, e precisamente in batterie al sicuro contro gli attacchi di viva forza, fiancheggiate dall'artiglieria stabilita unicamente a questo fine nei forti. Quest'ultima deve essere protetta contro i tiri in arcata mediante casamatte di calcestruzzo, e contro i tiri di lancio mediante maschere di terra. Ai forti staccati del perimetro non abbisognano artiglierie di grosso calibro, ma essi debbono rappresentare una forte posizione di fanteria e debbono costituire i punti di appoggio permanenti degli intervalli; quindi i pezzi destinati a fiancheggiare gli intervalli, e situati in questi punti di appoggio, possono essere disposti alla gola ed in apposite caponiere di intervallo, mascherate dalla vista  e dal tiro, da tutta l'opera che li contiene e da maschere speciali.

L'autore ammette come distanza fra la linea dei forti ed il nucleo quella di 6000 m.; ammettendo per il nucleo un diametro di 4 km, la linea dei forti verrà ad avere una circonferenza da 40 a 50 km e sarà composta di 14-20 forti permanenti, o punti di appoggio, quindi dovrà avere non meno di 50 batterie intermedie. Queste non occorre che siano costruite in tempo di pace, ma è assolutamente necessario avere permanentemente in ogni intervallo una o due batterie per cannoni di grande potenza ed almeno una per mortai, per iniziare il combattimento con l'artiglieria da attacco, ai primordi dell'operazione.

La cinta del nucleo è fatta, nello studio del Welitschko, di piccole opere distanti fra di loro 1000-1500 m. e riunite da fronti poligonali di semplice profilo.