“La
‘guerra climatica’ minaccia il futuro dell’umanità, ma è
stata casualmente esclusa dalle relazioni per le quali
l’IPCC ha ricevuto nel 2007 il Premio Nobel per la
pace”. Michael Chossudovsky
Scrive Chossudowsky: “L’opinione generale di base è che
le emissioni di gas serra costituiscono l’unica causa
dell’instabilità climatica. Nessun governo o gruppo di
azione ambientalista ha sollevato il problema della
“guerra ambientale” o delle “tecniche di modificazione
ambientale (ENMOD)” a scopi militari. Malgrado una
vastità di conoscenze scientifiche, il problema delle
manipolazioni del clima per scopi militari è stato
escluso dall’agenda delle Nazioni Unite sulle variazioni
climatiche”.
John von Neumann, al culmine della Guerra Fredda (1955),
sottolineava con tremenda preveggenza che: “Interventi
in materia atmosferica e climatica… si apriranno ai
nostri occhi con una dimensione difficile da immaginare
al presente… Questo amalgamerà gli interessi di ogni
nazione con quelli di tutte le altre, in modo totale,
più di quello che la minaccia nucleare o una qualche
altra guerra abbiano fatto fino ad ora” (Citazione da
Spencer Weart, Guerra ambientale: schemi di
modificazioni climatiche, Global Research, 5 dicembre
2009).
Nel 1977 una Convenzione internazionale, ratificata
dall’Assemblea Generale dell’ONU, metteva al bando
“l’uso militare, o di altra ostile natura, di tecniche
di modificazioni ambientali con effetti a larga
diffusione, di lunga durata o di violenta intensità”
(AP, 18 maggio 1977). Sia Stati Uniti d’America che
Unione Sovietica l’hanno firmata. “Guidati
dall’interesse di consolidare la pace… e di salvare
l’umanità dai pericoli derivati dall’uso di nuovi
strumenti di guerra (…) Riconoscendo che l’uso militare
di tali tecniche di modificazioni ambientali possa
procurare effetti estremamente dannosi al benessere
dell’uomo (…) Desiderando proibire efficacemente l’uso
militare di tecniche di modificazioni ambientali in modo
da eliminare i pericoli all’umanità (…) e affermando la
volontà di lavorare per il conseguimento di questo
obiettivo (…) ogni Stato Parte Contraente di questa
Convenzione si impegna a non dedicarsi all’uso militare
di tecniche di modificazioni ambientali con effetti a
larga diffusione, di lunga durata e di violenta
intensità, come mezzi di distruzione, di danneggiamento
o di lesioni nei confronti di ogni altro Stato
Contraente” (Convenzione sulla proibizione dell’uso
militare o di altra ostile natura di tecniche di
modificazioni ambientali, Nazioni Unite, Ginevra: 18
maggio 1977. In vigore dal 5 ottobre 1978). FONTE
LA NATO E L’ARMA DELLA GUERRA AMBIENTALE
Trasformare
la natura in una vera arma, per generare eventi
catastrofici, devastare l’agricoltura, le
infrastrutture, sciogliere dei ghiacci per affogare
città portuali avversarie, deviare correnti marine e
atmosferiche, far esplodere ordigni nucleari finalizzati
a provocare tempeste radioattive e incendi su enormi
spazi abitati, tutto questo e altro ancora è scienza
militare durante la Guerra Fredda.
Si chiama «environmental
warfare»,
ed è una guerra condotta provocando intenzionalmente
catastrofi ambientali.
Le guerre ambientali, adoperando come strumento bellico
i fenomeni naturali, possono devastare paesi, creare
catastrofi inimmaginabili senza destare sospetti sulle
vere cause. Ne parla lo storico Jacob Darwin Hamblin nel
suo libro «Arming Mother Nature».
Questo tipo di strategia militare fu consolidata in
forma ufficiale dal presidente americano Eisenhower con
la costituzione di una commissione speciale, guidata dal
capitano Howard Orville, con il compito di studiare il
potenziale uso della natura come arma. Orville era
sostenitore della ricerca sull’uso del controllo del
tempo come arma, temendo che l’Unione Sovietica potesse
sviluppare la tecnologia prima degli Stati Uniti. La
relazione finale del comitato consultivo Orville sul
Weather Control, fu pubblicato nel gennaio 1958 pochi
mesi dopo il lancio di Sputnik . Orville morì
improvvisamente nel 1960.
Nel 1960 nacque un gruppo in sede NATO guidato da
Theodore von Karmàn. Kàrmàn è stato consigliere per
l’aeronautica americana e per la NATO e aveva un ruolo
importante nei meeting internazionali di ricerca sui
temi aeronautici. Contribuì a fondare l’AGARD, il gruppo
di ricerche aerodinamiche della NATO (1951), l’International
Council of the Aeronautical Sciences (1956), l’International
Academy of Astronautics (1960) e il von Karman Institute
a Brussels (1956). Theodore von Kàrmàn fu quindi
incaricato di coordinare il gruppo di specialisti e
dirigenti della NATO, presieduto dagli USA, per evolvere
progetti di guerre future usando (sfruttando, deviando,
imitando) le forze della natura. L’incarico era
l’incoronazione della lunga carriera di Kàrmàn. I
progetti in cui era coinvolto andavano verso la
conquista dello spazio.
VON KARMAN-COMMITTEE
Il comitato includeva rappresentanti di spicco
dell’ambito militare di Stati Uniti, UK, Canada, Francia
e Germania ovest. Ne facevano parte oltre 200 tra
scienziati ed esperti militari. I membri principali
erano: Theodore von Kàrmàn e G.S.Field (Canada), Karl
Fischer (Germania), Guerin (Francia), H.P.Robertson
(USA), Sir Solly Zuckerman (UK), Willliam
A.Nierenberg (NATO). La sigla chiave nelle indagini fu
l’azione sinottica, la“SYNOPTIC ACTION”(forma di
sinossi, secondo un criterio schematico che consente una
rapida visione e acquisizione mnemonica dei problemi)
con lo sguardo verso un controllo del sistema fisico di
grandi ‘porzioni’ del pianeta. Erano necessarie
l’osservazione e la coordinazione di varie discipline.
SYNOPTIC – SCALE MANIPULATION
Le forze NATO dovevano sapersi muovere in ogni tipo di
ambiente, anche quelli più estremi: polari, deserti,
giungla. Centri di addestramento e basi furono
installati in Groenlandia, Alaska, Canada e nel deserto
di Yuma (Arizona). I cartografi dovevano ridisegnare le
mappe terrestri e rivedere la geodesia. Le armi
intercontinentali richiedevano precisione, ma anche la
manipolazione e il controllo del tempo meteorologico.
I consiglieri della NATO prevedevano che nel 1970 gli
scienziati sarebbero stati capaci di identificare e
tracciare i temporali su tutto il pianeta e di
controllare costantemente la radiazione sul globo. I
dati sarebbero stati forniti dal cielo. L’osservazione e
l’elaborazione costante ed automatica dei dati in ogni
angolo della terra indica la prospettiva e la meta del
‘mastery of global environment’ del comitato. I
consiglieri predissero la manipolazione dell’ambiente su
ampia scala. John von Neumann nel 1956 suggerì la
possibilità di manipolazioni climatiche annerendo le
distese artiche di ghiaccio. Secondo Neumann lo
scioglimento della sola Groenlandia creerebbe un aumento
del livello del mare di 10 piedi, creando disagi ai
porti maggiori di questo mondo. Altro schema era quello
di agire sulla corrente del golfo e di conseguenza
cambiare il clima del nord Europa.
La NATO aveva a disposizione un mezzo potente, la bomba
atomica. Con questo strumento era possibile alterare il
clima globale e per un lungo periodo. Esperti
dell’ambito meteorologico sostenevano (e sostengono
tutt’ora) che i test atomici (oltre 2000 test nucleari:
nell’aria, nell’acqua e nel suolo) non avessero
provocato sconvolgimenti e anomalie meteorologiche.
Erano coincidenze le anomalie meteorologiche
impressionanti negli anni di maggior sperimentazione,
nel 1954, 1958 e 1962.
Dalla Russia arrivavano voci di voler usare le bombe
nucleari per modificare il Bering Strait e con questo
intervento interferire sulle condizioni climatiche.
Nonostante il BAN TREATY del 1963 i test atomici
proseguirono!
ENVIRONMENTAL WARFARE
Il nemico quindi poteva essere distrutto senza dover
dichiarare guerra e senza identificazione
dell’aggressore. Le nuove tecnologie militari hanno
conseguenze sempre più devastanti per il Pianeta intero.
Von Kàrmàn morì poco dopo il compimento del primo
rapporto del comitato.
Dopo la morte di Kàrmàn fu Edward Teller a presiedere il
comitato NATO e Teller, come sappiamo, era altamente
motivato ad usare le bombe nucleari e in molti modi.
Tempi di pace o di guerra non erano un aspetto
significativo per Teller, l’unica cosa importante era di
poter mettere in pratica i suoi progetti deliranti. I
membri del comitato furono designati da ARPA (Advanced
Research Projects Agency) e dalla difesa USA.
Il campo di esplorazione era molto esteso: includeva gli
strati atmosferici, la Hydrosfera – Troposfera (Bassa
A), la Stratosfera, la Ionosfera (Alta A) e la
Exosfera (outer space). L’opzione di sciogliere l’Artico
con le bombe è stata scartata, ma non di creare tsunami
o alterare il tempo atmosferico.
CATACLISMI ARTIFICIALI
I militari studiarono attentamente i cataclismi di
quegli anni per poter creare artificialmente scenari
analoghi. Due eventi furono di particolarmente interesse
per i militari: l’ALASKALITUA BAY 1958 – TSUNAMI (mega-tsunami
del 1958: una colossale onda di 525 metri che travolse
un’intera baia) e il GRANDE TERREMOTO CILENO 1960 .
Secondo le letture di Hamblin era possibile per gli
scienziati NATO controllare i centri di alta o bassa
pressione, influenzandoli con l’introduzione di una
quantità relativamente piccola di energia. Il rapporto
NATO concludeva che le alterazioni dell’ambiente sono in
larga misura fattibili, sintetizza Hamblin.
Le fonti citate da Hamblin (dall’Archivio NATO
Bruxelles):
Scientific Studies for the Standing Group NATO (Von
Karman Committee)
Les rapports du 3e exercice
VKC EX3 PH1 et 2 GP1 et 2 (novembre 1962)
VKC EX3 PH1 GP1 Electronic warfare La guerre
électronique
VKC EX3 PH1 GP2 Environmental Warfare La guerre d’environnement
VKC EX3 PH2 GP1 Command and Control Commandement et
contrôle VKC EX3 PH2 GP2 Man- achine relationship Les
relations homme-machine
Scritti di Kàrmàn:
SCIENCE, THE KEY TO AIR SUPREMACY – Theodore von Kármán
– [PDF 2.9 MB]
WHERE WE STAND – Theodore von Kármán – [PDF 4 MB]
WAR AND WEATHER (PDF)
http://www.nato.int/archives/tools/98-III.pdf
http://archives.nato.int/;digitalobject/browse?mediatype=137
http://archives.nato.int/long-term-planning-for-1960s-ten-years-plans;isad
DEVASTAZIONI AMBIENTALI NEL MONDO
E’ solo una coincidenza che negli ultimi anni molti
paesi sono stati annientati da cataclismi “naturali”?
La
foto qui sopra è stata scattata in Slovenia, l’80% delle
foreste sono state devastate da questa tempesta di
ghiaccio senza precedenti nel febbraio 2014.
Questo è esattamente il risultato che ci si aspetterebbe
con l’adozione di agenti di nucleazione chimica o
batteriologica per creare una tempesta di neve e
ghiaccio.
Nel
2010 il Pakistan stava politicamente resistendo alle
politiche USA/NATO.
Casualmente in contemporanea un’inondazione ha coperto
d’acqua il 20% del paese.
Nel
2011 la Thailandia ha rifiutato al governo degli Stati
Uniti di installare una base aerea, poco dopo il paese
viene devastato da inondazioni impressionanti che
devastano l’industria thailandese.
Ricordiamo
il tifone Haiyan che ha massacrato le Filippine nel
2013. L’esercito americano è arrivato con pretesti
umanitari, per poi installare le sue basi militari, che
prima della catastrofe erano state negate. Il Ciclone
Haiyan con un rafforzamento molto intenso ed
estremamente anomalo appena dopo il landfall.
Dati scientifici disponibili sui riscaldatori globali
ionosferici (HAARP e installazioni RF SBX) indicano che
essi sono in grado di innescare l’attività sismica se
l’energia che trasmettono è concentrata in una
zona sismicamente sensibile e per una durata abbastanza
lunga. Il MIT ha conformato il fatto che c’era un
riscaldamento atmosferico estremamente anomalo e senza
precedenti direttamente sopra l’epicentro del sisma
giapponese del 2011. Il caso vuole che i giapponesi
cominciavano a prendere le distanze dagli Stati Uniti,
mentre dopo il terremoto la loro alleanza si è
rafforzata. C’è una connessione? La devastazione in
Giappone è tutt’altro che finita e la crisi di Fukushima
minaccia il mondo intero.
Che dire del disastro avvenuto ad Haiti 2010? E’ solo
un’altra coincidenza che l’esercito americano è arrivato
immediatamente con il pretesto umanitario per poi
occupare il paese? Questa catastrofe è stata conveniente
per qualcuno?
Nel
2014 l’Ungheria è stata colpita duramente da una
tempesta di ghiaccio (qualcuno la chiama giustamente
GELICIDIO ) senza precedenti . E’ solo un’altra
coincidenza che le relazioni tra l’Ungheria e le potenze
NATO non erano buone? L’Ungheria è un’altra delle
vittime di un complesso industriale militare globale che
è totalmente fuori controllo?
I militari di tutto il mondo hanno sempre desiderato
utilizzare meteo e natura come arma. Ci sono guerre in
corso combattute in tutto il mondo senza sparare un
colpo? Tutte le prove disponibili dicono di sì. Molto di
quello che vediamo oggi è senza precedenti e sembra
verificarsi in correlazione con eventi geopolitici o
occupazioni successive. L’esercito Usa ha lo stivale sul
terreno in oltre 150 paesi. I leader iraniani hanno
parlato alle Nazioni Unite sui programmi di
modificazione del clima della NATO, accusando di
provocare una siccità senza precedenti nel loro paese.
Molti paesi africani sono stati devastati dalla siccità
per decenni, la maggior parte di questi paesi sono ora
occupati dai militari degli Stati Uniti.
È tutto questo solo una coincidenza? Penso di no, dice
Dane Wigington concludendo una sua carrellata di
osservazioni. L’ articolo di Wigington è QUI. La lista
delle catastrofi potrebbe continuare a lungo. L’Italia
stessa ha una lunga lista di disastri ambientali che
meritano un attento esame.
MATERIALI DI APPROFONDIMENTO
L’arma meteorologica è stata applicata dalla NATO
durante la guerra in ex-Yugoslavia
Two eminent experts from the University of Nis, Prof.
Dr. Dimitrije Stefanovic from the Faculty of Electronics
and Prof. Dr. Milovan Purenovic from the Department of
Physics of the Faculty of nature & mathematics are
contending that in the course of the air strikes against
Yugoslavia a meteorological war took place.http://emperorsclothes.
com/docs/changed.htm
1966 – A Recommended National Program In Weather
Modification — A Report to the Interdepartmental
Committee for Atmospheric Sciences Homer E. Newell bY
Associate Administrator for Space Science and
Application National Aeronautics Si Space Administration
Washington, D.C.
http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19680002906_1968002906.pdf
CASE STUDY 2 WEATHER MODIFICATION: THE EVOLUTION OF AN
R&D PROGRAM INTO A MILITARY OPERATION
http://www.fas.org/man/eprint/leitenberg/weather.pdf
DANIEL ELLSBERG, analista militare, nel 1971 consegnò al
New York Times e ad altri giornali il Pentagon Papers,
uno studio segreto del Dipartimento della Difesa sul
coinvolgimento statunitense in Vietnam. Ellsberg fece
trapelare documenti in cui si rivelava come l’invasione
del Vietnam fosse sistematicamente basata sulla
menzogna. Melvin Laird che era segretario della Difesa,
negò che gli Stati Uniti stavano modificando il tempo in
Vietnam. Le operazioni di WARFARE innovativo in Vietnam
erano di vasta portata. Dal 1965 al 1970, nel Sud del
Vietnam gli Stati Uniti hanno scaricato oltre 43 milioni
di litri di Agent Orange, i produttori del veleno
devastante erano la Dow Chemical e la Monsanto.