Infografica: numero di bombe atomiche nel
mondo per stato. NB: molte di queste sono in
disuso.
La maggioranza degli esperti dicono che non
ci sarà uso di armi nucleari nella guerra in
Ucraina, ma che non può essere escluso al
100% quindi questo articolo si basa sul
worst scenario: cioè sullo scenario peggiore
possibile: una escalation e l’uso di armi
atomiche nella guerra in Ucraina e poi a più
grande raggio, spiegato con parole semplici
che TUTTI possono comprendere.
Già ci sono tante guide in giro simili e non
sapevamo se fosse il caso di affrontare
questo argomento oppure no, ma visto che c’è
molta superficialità online a riguardo,
abbiamo cercato di essere più approfonditi
possibile, anche non utilizzando termini
troppo tecnici, cercando di rispondere alle
seguenti domande:
• Potremmo sopravvivere ad una esplosione
nucleare o addirittura ad una guerra fatta
con armi nucleari?
• Potremmo sopravvivere alla ricaduta
radioattiva?
• Potremmo sopravvivere in un futuro
post-nucleare?
Quante bombe atomiche sono esplose in tutto
Negli anni sono state fatte scoppiare quasi
2050 bombe atomiche. E sì, perchè si pensa
sempre a menzionare Hiroschima e Nagasaki,
ma in realtà le bombe atomiche che sono
state fatte esplodere sono molte, molte di
più.
Lo facevano per fare esperimenti e chissà
quante persone sono morte dopo essersi
ammalate.
Quante armi nucleari ci sono nel mondo
Non è dato sapere il numero preciso, che è
nascosto dal segreto di Stato, ma una
valutazione piuttosto vicino alla realtà (
visto che tra Usa, Russia e Cina) ci sono
accordi di non proliferazione, le testate in
possesso dei 9 paesi dovrebbero essere dalle
12 alle 13.000.
Va detto che 1 missile può contenere fino a
9 MIRV cioè testate multiple
Va anche detto che molte di queste armi
nucleari non sono operative.
Si tratta di bombe costruite molti anni fa
che dovrebbero essere “aggiornate” sia a
livello di sicurezza sia a livello
tecnologico o quanto meno “mantenute” quindi
come ad ogni macchina funzionante gli va
fatta la manutenzione.
Proprio così ogni tot tempo alle testate
nucleari (non solo a quelle ma anche agli
eventuali missili che le supportano) va
fatta manutenzione.
Ad esempio ogni anno gli vanno cambiati i
4-5 grammi di trizio che servono per la
detonazione delle testate TERMONUCLEARI (
quelle strategiche più potenti che servono a
distruggere intere città) , trizio che costa
sui 30,000 dollari al grammo. ( Da non
confondersi con le testate tattiche che si
possono usare a breve distanza e che sono
caricate al plutonio e che non hanno bisogno
di questo tipo di manutenzione) Siamo sicuri
che in paesi dove la corruzione nelle forze
armate è diffusissima, questo elemento sia
stato sostituito e che le bombe siano
funzionanti, oppure sono solo un’ammasso di
materiale radioattivo che non può esplodere?
Secondo Noi molte testate nucleari che
esistono oggi, sono solo sulla carta. Delle
7.000 testate russe ad esempio, potrebbero
essercene funzionanti solo una frazione, da
quello che si può vedere quanto accade agli
aerei russi, carri armati russi e navi russe
di ultima generazione.
Le principali
basi NATO in Italia
Quante armi nucleari ci sono in Italia
Nell’ambito del programma NATO l’Italia ha
nei suoi bunker circa 90 testate nucleari
disponibili in bombe da aereo. possono
essere usate in caso di risposta ad attacco
nucleare da aerei italiano o aerei
americani. Gli aerei italiani che possono
trasportare e lanciare questo tipo di bombe
sono i vecchi Tornado ma anche i nuovi F-35
(https://www.economia-italia.com/prezzi/f-35).
E’ molto importante sapere dove si trovano
le armi nucleari in Italia:
Si trovano presso la base NATO di Ghedi (
Brescia) e presso la base NATO di Aviano (
Pordenone ). Queste due basi militari molto
probabilmente sono obiettivi strategici
militari anche per armi atomiche russe.
Quali sono i principali obiettivi militari
in Italia da colpire in caso di guerra: le
basi militari più importanti
E’ opinione comune che l’Italia sia un paese
tutto sommato “debole militarmente” .
L’Italia è la patria del Vaticano, del Papa,
della Chiesa cattolica di San Francesco e
del pacifismo. Ma l’Italia è da sempre la
più importante nazione del Mediterraneo a
livello
strategico militare.
Mare Nostrum, chiamavano il Mediterraneo gli
antichi romani proprio perchè dall’Italia
riuscivano a controllare un Impero immenso.
Ai tempi moderni questa sua importanza
militare non è diminuita, facendo parte
della NATO infatti ci sono diverse basi
militari importantissime come la base
militare di Sigonella, da cui possono
decollare aerei militari della NATO che
possono andare a colpire in pratica tutti i
paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Tutte queste basi militari possono essere
degli obiettivi strategici da colpire per un
eventuale nemico in caso di guerra atomica.
Capite che più si sta lontano da queste basi
e più è difficile ritrovarsi vicino ad una
esplosione atomica.
Ovviamente non tutte le basi militari si
possono considerare degli obiettivi per
missili intercontinentali, ma solo quelle
più importanti.
Le basi militari più importanti in Italia
sono in pratica su questa cartina qui sopra,
si tratta di basi aeronautiche e della
marina militare, aeroporti e porti da dove
potrebbero partire decine di aerei e decine
di navi militari molto potenti ed importanti
per tutti gli eserciti occidentali.
Nello scacchiare della NATO infatti l’Italia
è chiamata a fare la sua parte proprio a
livello di aviazione e marina, meno
importante viene considerato l’esercito,
questo proprio in base alla sua
conformazione ed alla sua posizione
strategica sul Mediterraneo.
Basi dove si
trovano le bombe nucleari NATO in Europa
Armi Nucleari in Europa
Si chiamano B61 e sono ( forse ) dalle 100
alle 300 bombe da trasporto aereo, adatte ad
essere trasportate dai caccia bombardieri
Tornado ( che stanno andando in pensione) e
che che verranno sostituiti dagli F-35, che
ricordiamo sono aerei Stealth.
Quindi, sebbene si parli sempre di “missili
nucleari della NATO” Questi in pratica non
esistono più – almeno in Europa – , perchè
sono stati sostituiti da bombe per aereo,
meno costose e più facilmente trasportabili.
D’altronde nelle Nostre acque potrebbero
girare sottomarini con missili
intercontinentali e testate multiple
atomiche, sia occidentali che della Russia e
Noi non lo sapremo mai.
La potenza delle bombe NATO B61 varia dai 10
ai 350 Kilotoni. Quindi molto meno di un
Megatone, che è una misura di potenza pari a
1.000 kilotoni.
La bomba atomica più potente mai fatta
scoppiare fu di 50 Megatoni ( 50.000
kilotoni ) la Bopmba atomica di Hiroshima
aveva una potenza di circa 15 kilotoni.
Va specificato che i danni che può fare
un’esplosione atomica non sono proporzionali
alla potenza della bomba stessa. E’ più
complicato, come vedremo in seguito.
A quanti chilometri devo stare per poter
sopravvivere ad una esplosione atomica
Ma veniamo alla parte che ci interessa di
più: avendo capito che abitare vicino ad una
base militare NATO non è una buona idea, in
caso di guerra, cerchiamo di capire in
teoria a quale distanza bisognerebbe stare
per evitare le conseguenze di una esplosione
nucleare.
Purtroppo la sicurezza di riparo dalle
conseguenze di un bombardamento atomico al
100% non esiste.
Ci sono però dei posti più sicuri e dei
posti meno sicuri. Anche se va specificato
che parliamo di TEORIE perchè nonostante si
siano fatte molte prove ( quasi 5.000
testate nucleari sono state fatte esplodere
dalla scoperta di questa arma) ad esempio
non possiamo dire i danni che provocherebbe
una bomba atomica fatta esplodere al centro
di una grande città
costruita da palazzi in cemento armato. Il
raggio di totale di distruzione quanto
potrebbe essere? Se delle persone si
dovessero rifugiare all’interno degli
edifici, magari in dei garage sottoterra a
2-3 chilometri dal punto 0, riuscirebbero a
restare vive, oppure morirebbero per il
fenomeno della sovrapressione e del calore
sprigionato dalla bomba, oppure morirebbero
ore o giorni dopo atroci sofferenze ?
Per rimanere vivi ad un’esplosione nucleare
bisognerebbe stare ad una distanza di almeno
5 chilometri e rinchiusi dentro un rifugio
anti atomico.
I danni che fa un’esplosione nucleare
Sopra: quanta protezione
dalla bomba atomica da un palazzo?
I fattori letali di una bomba atomica sono
fondamentali per capire come ci si può
riparare e sopravvivere alle sue
conseguenze:
1. Esplosione: relativa
sovrapressione, ed emanazione di raggi gamma
ed altri tipi di radiazioni. Ci saranno
oggetti di tutti i tipi che volano ad una
velocità fortissima e che quindi diventano
letali, la palla di fuoco, cioè una
circonferenza in cui la bomba sprigiona
talmente tanta energia che l’aria prende
fuoco e tutto ciò di biologico che si trova
in quella circonferenza non può sopravvivere
( di solito la media è di 5 Km. ma va in
base alla potenza della bomba) . Conseguenze
che ha l’organismo in caso di spostamento
d’aria: gli organi interni possono
collassare, ma anche se si è un po’ più
lontani lo spostamento d’aria può fare danni
molto seri. Le radiazioni di un’esplosione
nucleare sono mortali e portano le cellule
dell’organismo animale ad ammalarsi in pochi
giorni e poi la morte. Le radiazioni sono
meno farti man mano che ci si allontana dal
PUNTO ZERO dell’esplosione e se si è
riparati.
2. Fallaut radioattivo: esplodendo,
la bomba “risucchia” migliaia di tonnellate
di terreno e le porta in alto, formando una
nube radioattiva, di solito questa nube cade
nel posto, nelle vicinanza ma se c’è una
giornata ventosa può essere trascinata via e
ricadere a centinaia di chilometri. La nube
radioattiva è facilmente riconoscibile in
quanto di colore bianco o comunque molto
chiaro. Questa specie di “neve” ( così
descritta dai testimoni che l’hanno vista)
come dicevamo è radioattiva ma non è detto
che se la si prende si muore subito. Dipende
dall’intensità di quanto è stata irradiata
ecc i fattori sono molti e complessi quindi
ci sono testimonianze di persone che hanno
addirittura “mangiato” questa neve e non
sono morte subito ( come i famosi pescatori
giapponesi che si trovarono per sbaglio nei
pressi di un’atollo durante un’esperimento
nucleare in Oceano Pacifico negli anni ’50),
anche se negli anni hanno sviluppato dei
tumori.
3. Lo scoppio di 1 sola o poche bombe
nucleari fanno dei danni solo a livello
locale. E’ vero che ci sono i venti e la
nube radioattiva può spostarsi anche di
centinaia di chilometri, ma si tratta di
danni relativi, come è successo per
Chernobil quando dall’Ucraina la nube
radioattiva se ne andò in giro per mezza
Europa per una ventina di giorni. Ovviamente
i danni sono più gravi più la bomba è
grande, ma non è un rapporto proporzionale
costante. (ad esempio se una bomba di
potenza 1 fa danni per 1, una bomba di
potenza 10 fa danni per 5, per 4, non per
10)
4. Inverno nucleare; è una situazione
ipotizzata dagli scienziati in cui si
ritroverebbe la terra in caso di una guerra
termonucleare globale con l’esplosione di
centinaia o migliaia di bombe atomiche in
poche settimane. Nel caso di uso di migliaia
di testate nucleari la polvere radioattiva
coprirebbe la terra di nubi e i raggi solari
non sarebbero più in grado di entrare e
riscaldarci e questo porterebbe un inverno
nucleare di almeno 2 o 3 anni, con un
episodio di grande estinzione di massa, non
dando più la possibilità ai vegetali di
crescere e la terra resterebbe al gelo per 2
o 3 anni. Si tratta naturalmente solo di un
ipotesi, ma pare che molti scienziati siano
concordi su questo scenario, Sopravvivere ad
una cosa del genere sarebbe sicuramente la
cosa più difficile.
Da questo si capisce che più lontano si sta
da “ground zero”, cioè dall’epicentro di una
esplosione nucleare e più possibilità di
sono di sopravvivere.
Questo a meno che non si stia all’interno di
un vero bunker militare antiatomico,
costruito ad hoc, quindi in spesse pareti di
cemento armato e sottoterra almeno di una
ventina di metri. Il blast o palla di fuoco
e l’effetto sovrapressione ( cioè l’aria
schiacciata dall’esplosione che poi si
irradia tutto intorno a pressioni altissime.
molto più alte che all’interno di una gomma
di un’auto) che sprigiona sono infatti
letali.
Si può sopravvivere ad una esplosione
atomica anche se non si costruisce un bunker
anti-atomico
Per chi è nato dagli anni ’50 fin tutti gli
anni ’80 sapere come funzionano le bombe
atomiche, le radiazioni, come si dovrebbe
costruire un bunker non è una novità,, ma
con la fine dell’URSS nel 1989 e la fine
della guerra fredda nessuno ha mai più
pensato ad una probabile guerra globale con
anche l’uso di armi nucleari, fino a che
Putin il 24 febbraio ha invaso l’Ucraina e i
telegiornali e il governo russo un giorno si
e uno no accennano all’uso di armi nucleari.
Per questo abbiamo deciso di parlare – oltre
di come investire in caso di guerra
(https://finanza.economia-italia.com/investire-in-caso-di-guerra)
– anche delle basi, cioè come sopravvivere
in caso di esplosioni nucleari.
Molti siti, video su Youtube o “esperti”
dicono che nessuno inizierà ad usare armi
nucleari perchè poi si sa che ci sarà la
fine dell’essere umano.
Ma la questione non è così semplice. La
Russia ha una sua strategia militare
sull’uso di armi nucleari tattiche (https://www.economia-italia.com/armi-nucleari-tattiche),
potrebbe usarle in modo locale senza che
questo porti per forza di cose ad una
escalation.
Quindi se un domani ci dovesse essere uno
“cambio” di attacco nucleare questo potrebbe
rimanere circoscritto o alla sola zona di
guerra in Ucraina oppure ai soli obiettivi
militari strategici in Europa.
1. La distanza dallo scoppio: uno dei
fattori determinanti per la Nostra salvezza
La stragrande maggioranza degli italiani
vive lontano dalle basi militari italiane e
della NATO presenti in Italia. Ma non siamo
al sicuro al 100%
Se vivi in un posto a 50 o 100 chilometri o
più lontano da una base militare,
l’eventuale esplosione non dovrebbe avere
nessun effetto immediato, il problema sarà (
forse) il fallaut radioattivo.
E questo problema cioè il fallaut
radioattivo sarà proprio quello da cui
bisognerà proteggersi per il 90-95% della
popolazione.
2. Quanto tempo prima sarà dell’esplosione?
Il tempo è un altro fattore determinante per
mettersi in salvo.
Ci sta che in casi di gravi crisi
internazionali le cose montino con il tempo
e che una persona abbia mesi o settimane per
prepararsi.
Ci sta invece che la maggior parte delle
persone ignorino i segnali di pericolo,
oppure abbiano così tanta fiducia nella
“parte buona e ragionevole” dell’essere
umano che anche contro ogni evidenza,
continuino a fare la loro vita: lavoro,
scuola, vacanze, ufficio ecc. A quel punto
però se si è in auto e scoppia una bomba
atomica anche lontana qualche decina di
chilometri, questa potrà essere mortale. Ci
sta che trovare un riparo che ci tenga al
sicuro per 2-3 settimane sia impossibile e
allora saranno guai seri.
Se si riesce a sapere PRIMA che arrivi sulle
Nostre teste però, ci sono molto probabilità
di uscirne vivi.
il rifugio antiatomico non deve per forza
essere un bunker anti-bomba, parliamoci
chiaro: se una bomba atomica ci scoppia
perpendicolarmente, anche se ci troviamo 3 o
4 metri sottoterra non avremo scampo.
Forse non avremo scampo neppure 20 metri e
nemmeno in un bunker anti atomico militare.
Considerate che i bunker anti atomici
militari russi e americani più importanti
venivano scavati direttamente ai piedi di
montagne di roccia particolarmente
resistente e potevano stare sotto terra
anche di 200 metri, proprio come il bunker
italiano più importante della NATO, quello
di Affi denominato West Star.
Basta mettersi in un rifugio improntato per
l’emergenza. Come si vede da questi disegni
basta una cantina o un garage seminterrato
ed adeguatamente sistemato. Nel garage
bisognerà usare grandi fogli di plastica
bella spessa e di nastro sigillante
impermeabile per SIGILLARE porte, finestre
ed eventuali prese d’aria.
In questo rifugio bisognerà ricordarsi di
mettere cibo a lunghissima scadenza ( come
scatolette di tonno) e acqua in fusti di
plastica o in vecchie bottiglie nonchè avere
un secchio da usare come WC chimico ( come
quello delle roulotte) e tutto quello di cui
si ha bisogno per 3 o 4 settimane.
Quindi se la bomba scoppia a 50 km da Noi o
anche più lontano, basterà rimanere chiusi
all’interno del rifugio per 1 mese o anche
di più, o di meno, dipende anche dal numero
di bombe che sono cadute, dal fatto che ha
piovuto o meno)
Il problema delle bombe sporche
Cos’è una bomba sporca?
Non è altro che una bomba rudimentale ,
fatta in modo aritigianale che ha tra i suoi
materiali del materiale di tipo radioattivo
di varia entità. Si può usare dal materiale
radioattivo di un semplice ospedale al
materiale radioattivo di una centrale
nucleare a quello di una bomba atomica.
Il danno fatto da una bomba sporca non
sarà quindi nell’esplosione, che sarà
contenuta rispetto al quantitativo di
esplosivo convenzionale usato, ma nella
dispersione di materiale più o meno
radioattivo. In altre parole se si fa
esplodere una bomba sporca non c’è una
esplosione atomica, ma una esplosione
convenzionale che però manderà in frantumi
materiale radioattivo che inquinerà tutta la
zona dove è accaduta l’esplosione.
L’Ucraina ha accusato la Russia di voler
usare delle bombe sporche.
La Russia a sua volta ha accusato l’Ucraina
di voler usare delle bombe sporche ma. dato
che stiamo parlando che verrebbero usate nel
territorio Ucraino, propendiamo per logica
che siano i russi a volerle usare.
D’altronde i servizi di intelligence
occidentali dicono questo e Noi crediamo ai
servizi di intelligence di paesi democratici
e Nostri alleati, non certo a quelli di una
nazione in cui vige in pratica una
dittatura.
E’ semplice costruirle, trasportale ed
usarle, come si vede nella ricostruzione qui
sopra.
Hanno un costo irrisorio e le evidenze del
loro uso si può notare solo molti giorni
dopo quando le persone si ammaleranno.
Sopra: dei Tipici garage
seminterrati di palazzi e palazzine dove
poter costruire un rifugio anti fallout
radioattivo.
Il numero di bombe nucleari che verranno
fatte esplodere durante un eventuale guerra
Quando pensiamo ad una guerra nucleare, il
Nostro cervello collega subito a quello che
conosce: cioè i film di guerre nucleari che
mostrano centinaia, migliaia di missili
partire da Russia e Stati Uniti per andare
contro il nemico.
Questa però è una eventualità la meno
probabile di tutte, perchè sarebbe la mutua
assicurata distruzione e nessuno la vuole.
Far esplodere ndi grandi territori russi
5.000 testate atomiche americane tutte
i9nsieme significa non solo distruggere
tante città, ma anche impedire agricoltura e
pascolo in quelle terre per almeno 3 o 4
anni.
Per questo motivo pensiamo che se ci sarà
una 3a guerra mondiale, l’uso di armi
nucleari sarà solo a livello tattico, cioè
sul campo e su pochi obiettivi militari di
grande importanza nel territorio del nemico.
Costruire un rifugio anti atomico e anti
fallout in Italia
In Italia ed in Europa siamo più fortunati
che in altre parti del mondo: abbiamo dei
garage e cantine sottoterra o seminterrati
perfetti per lo scopo.
Ovviamente un seminterrato non potrà
resistere ad uno scoppio di una bomba
atomica molto vicina, nell’ambito di 1 o 2
chilometri, ma se si è ad una distanza di
oltre 10 km o più, già può resistere
abbastanza bene ad ogni tipo di esplosione
di arma nucleare tattica.
Il problema sarà sopravvivere al fallout e
all’inquinamento atomico dell’aria,
dell’acqua e del cibo e bisognerà
concentrarsi su quello, cioè sopravvivere
giorni all’interno senza subire radiazioni.
L’Italia è un paese sismico e da anni ci
sono leggi per costruire case antisismiche.
Le prime leggi furono fatte 200 anni fa e le
case più sono recenti e più seguono leggi
restrittive tanto che case costruite in zone
sismiche sono estremamente resistenti,
basate su fondamenta di cemento armato, cioè
il meglio del meglio in fatto di resistenza.
Ma anche il migliore materiale di
costruzione per schermare le radiazioni.
Inoltre molti Nostri palazzi e quasi tutte
le case singole italiane sono dotate di
garage seminterrato o di cantina
seminterrata.
E’ questo il luogo dove poter approntare un
rifugio anti atomico ed anti fallout
radioattivo con pochi semplici accorgimenti.
La cantina o garage seminterrato basterà
usarla SEMPRE come cantina per cibo a
lunghissima scadenza come le scatolette ( ad
es. le scatolette di tonno hanno una
scadenza di 4 o 5 anni ) e taniche d’acqua.
Nella cantina/garage possiamo mettere anche
tutta un’atra serie di cose che servono
durante una normale vita di pace: teli di
plastica, nastro adesivo industriale ( che
poi vedremo a che serve) coperte che usiamo
poco, taniche di acqua, cibo in scatola a
lunghissima conservazione, altro tipo di
cibo, materassi e cuscini che avanzano,
materiale che può servire per il campeggio o
specifico per la sopravvivenza. Niente di
troppo complicato, ad esempio lampadine che
si ricaricano con la manovella, o la luce
solare, pannelli solari per la ricarica di
smartphone ed altri sistemi, scatole di
Pronto Soccorso. Niente di “speciale”, ma
volendo, naturalmente ci si può mettere
anche qualcosa di specifico, come
potabilizzatori, WC chimici ( quelli che si
usano per le roulottes) letti che invece di
buttare si tengono per l’emergenza, far
costruire un sistema di acqua, luce, fogne.
Sopra: simulazione di
un’esplosione atomica sopra PISA, dove c’è
una importante sede militare della NATO
EFFETTO DI UNA ESPLOSIONE ATOMICA A PISA,
SOPRA UNA IMPORTANTE BASE NATO in Italia
Sopra: tramite il sito “Nukemap” dove si
possono simulare esplosioni nucleari abbiamo
cercato di dare un’idea di cosa potrebbe
accadere in caso di attacco nucleare al
suolo italiano.
Come dicevamo , per capire bene i danni che
combinano questi ordigni, bisogna fare
simulazioni con ordigni che sono in possesso
e sono utilizzabili dagli eserciti OGGI.
Quindi non ha nessun senso utilizzare per i
propri calcoli le bombe sganciate ad
Hiroshima o Nagasaki in quanto troppo poco
potenti per gli standard militari di oggi,
nè quelli degli esperimenti più grandi e
storici, tipo la Tsar bomb. Quindi abbiamo
basato queste esplosione su un arma in
dotazione all’esercito degli Stati Uniti e
ancora utilizzabile, con una potenza di 150
Kilotoni ( circa 10 volte Hiroshima ),
ricordando sempre che l’aumento delle
conseguenze non è in rapporto con l’aumento
della potenza.
Effetti e a quali Distanze di un’esplosione
di 150 kilotoni*: ▼
( esplosione che avviene con una altitudine
di 1660 metri per massimizzare l’effetto
sovrapressione)
Raggio palla di fuoco: 450 m (0,64 km²)
• Dimensione massima della palla di fuoco
nucleare; la rilevanza del danno al suolo
dipende dall’altezza della detonazione. Se
tocca il suolo, la quantità di ricaduta
radioattiva aumenta significativamente.
Qualsiasi cosa all’interno della palla di
fuoco viene effettivamente vaporizzata.
Altezza minima di scoppio per ricadute
trascurabili: 410 m.
• Raggio di radiazione (500 rem): effetto
fino a 1 km (3,17 km²)
• 500 dose di radiazioni ionizzanti;
probabile fatale, in circa 1 mese; Il 15%
dei sopravvissuti alla fine morirà di cancro
a causa dell’esposizione.
Raggio di danno da esplosione moderato (5
psi): effetto fino a 3,74 km (43,8 km²)
• Con una sovrappressione di 5 psi, la
maggior parte degli edifici residenziali
crolla, le lesioni sono universali e le
vittime sono diffuse. Le possibilità che un
incendio scoppi in danni commerciali e
residenziali sono elevate e gli edifici così
danneggiati sono ad alto rischio di
propagazione del fuoco. Spesso usato come
punto di riferimento per danni moderati
nelle città. L’altezza ottimale della
raffica.
•
Raggio di radiazione termica (ustioni di 3°
grado): effetto fino a 5,26 km (86,9 km²)
• Le ustioni di terzo grado si estendono
attraverso gli strati della pelle e sono
spesso indolori perché distruggono i nervi
del dolore. Possono causare gravi cicatrici
o disabilità e possono richiedere
l’amputazione. La probabilità del 100% di
ustioni di 3° grado a questa resa è di 10,1
cal/cm2.
Raggio del danno da esplosione leggera (1
psi): effetto ( se non riparati ) fino a
10,5 km (347 km²)
• Con una sovrapressione di circa 1 psi, ci
si può aspettare che le finestre di vetro si
rompano. Ciò può causare molte ferite in una
popolazione circostante che si avvicina a
una finestra dopo aver visto il lampo di
un’esplosione nucleare (che viaggia più
velocemente dell’onda di pressione). Spesso
usato come punto di riferimento per danni
leggeri nelle città. L’altezza ottimale
della raffica per massimizzare questo
effetto è di 2,48 km.
Conclusioni: come sopravvivere alla bomba
nucleare?
Nella lontana ipotesi di una guerra che
implichi l’uso di armi nucleari quindi,
difficilmente TUTTI SPAREREBBERO TUTTO
SUBITO, con il rischio di rendere quasi
l’intero pianeta inabitabile con la
conseguenza di miliardi di morti in pochi
mesi.
Nel caso invece più comprensibile di una
crisi che poi ha una escalation, l’uso di
armi nucleari prima sarebbe di armi tattiche
sul campo, quindi di precisi obiettivi
militari dell’avversario, alla fine si
guarderebbe ad obiettivi strategici come
centrali nucleari, dighe, importanti vie di
comunicazione, esattamente come sta
accadendo ora in Ucraina. Insomma: la
maggior parte di NOI sopravviverebbe.
Vediamo perchè e come.
1. La possibilità più alta di sopravvivere
ce l’avrà chi è il più lontano dagli
OBIETTIVI di guerra: basi militari NATO,
italiane, dighe, infrastrutture basilari
come raffinerie, centrali elettriche,
importanti snodi ferroviari, porti ed
aeroporti militari e non.
2. Il bunker antiatomico serve, ma solo se
si è ad una certa distanza dall’esplosione.
Perchè se si è a solo 1 km tutta l’aria
intorno brucerà ad altissime temperature e
se non ci avrà ucciso la sovrapressione, ci
ucciderà il calore oppure le fortissime
radiazioni che ci sono entro quel raggio
descritto qui sopra.
3. Serve invece sicuramente un bunker anti
radiazioni ed anti-fallout. In questo caso
però andrà usato per molto tempo, cioè i
giorni necessari per far si che le
radiazioni all’esterno diminuiscano fino a
dare la possibilità alle persone di uscire,
magari solo qualche ora ( meno tempo
l’organismo è irradiato dalle radiazioni e
meno queste faranno danni ).
4. Ricordiamo che in Italia ci sono intere
regioni senza obiettivi militari nè di
grande valore infrastrutturale, quindi
TEORICAMENTE SICURE.
Come dovrebbe essere fatto e cosa dovrebbe
contenere un bunker anti radiazioni:
Se ci si pensa bene, tutte queste cose ( a
parte il contatore geiger per radiazioni
nucleari ) sono oggetti che sono presenti
nei garage di tante famiglie italiane che
fanno campeggio e non c’è bisogno di essere
dei paranoici surviver per tenerle con sè.
•
Deve essere fatto sotto terra,
• se è un semi interrato la parte esposta
all’esterno bisogna riempirla con mattoni, o
terra, o sacchetti di sabbia in modo da
ispessire le pareti in modo da frenare le
eventuali radiazioni.
• Dovrebbe avere uno scolo fognario ed una
cannella e lavandino per l’acqua ( come già
presente su quasi tutti i garage di nuova
fattura)
• Deve avere TUTTE le prese d’aria sigillate
e quelle che non è possibile sigillare vanno
chiuse con del materiale traspirante in modo
da poter far entrare aria ( appena
sufficiente per respirare) ma non polvere o
terra che sarà sicuramente radioattiva. Se
si riuscisse ad avere un impianto che filtra
l’aria, sarebbe il massimo ma sappiamo che
la cosa è quasi impossibile da fare e un
filtraggio fatto da spugne, cotone e lana
può essere sufficiente se non si è nelle
vicinanze di una esplosione.
• Ci devono essere taniche da riempire con
l’acqua
• Un sistema fognario o un Waver chimico
tipo campeggio
• Cibo in scatola di lunga durata, a sua
volta se possibile schermato dalle
radiazioni
• Materiale per schermare posti e persone:
teli di plastica, nastro adesivo
industriale, contatore geiger ( ricaricabile
costa circa 100 euro )
• Tutto quello che può servire per le
emergenze: luci e radio ricaricabili a
manovella, candele, accendini, KIT e borse
pronto soccorso ben fornite, possibilmente
letti e/o materassini, coperte, sacchi a
pelo, fornellini, pentole da campo, libri o
opuscoli per la sopravvivenza in caso di
inquinamento nucleare. Tutto quello che può
servire ad un normale campeggio di qualche
settimana.
ISTRUZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
UCRAINO IN CASO DI ESPLOSIONE NUCLEARE.
Come ti devi preparare?
1. Trova un rifugio vicino a casa, lavoro,
scuola, ecc. Il rifugio può essere sia un
seminterrato che una stanza all’interno di
un edificio realizzato in materiale
durevole: mattoni, cemento e terra fermano
le radiazioni meglio del legno, del
cartongesso o della lamiera sottile.
2. Come riparo all’interno dell’edificio, è
preferibile scegliere una toilette, un bagno
o un ripostiglio, situato più lontano dalle
pareti esterne e dal tetto. Perché i
materiali radioattivi si depositano sulle
pareti esterne e sul tetto. In un edificio a
più piani in mattoni o cemento, le stanze
più sicure sono le stanze chiuse ai piani
intermedi.
3. Il rifugio più affidabile è il
seminterrato. I rifugi sotterranei possono
proteggere non solo dalle radiazioni, ma
anche dai detriti e dalle onde d’urto.
4. Prepara una valigia di emergenza. È
auspicabile che ce ne siano molti nei luoghi
in cui ti trovi più spesso: a casa, al
lavoro. Dovrebbero avere un cambio di
vestiti, acqua in bottiglie chiuse, prodotti
confezionati ermeticamente per la
conservazione a lungo termine.
Inoltre, dovresti acquistare :
• • Respiratori FFP2 o FFP3
• • robusti sacchi in polietilene,
• • impermeabili in film/polietilene
• • nastro (preferibilmente rinforzato)
• • guanti di gomma per la casa
• • occhiali per la protezione degli occhi
• • solvente per unghie o acetone puro
• • mappa e bussola.
• • dosimetro
• • ioduro di potassio
• • ricevitore radio.
La radio può rimanere l’unica fonte di
informazioni se altre reti di comunicazione
vengono danneggiate dall’esplosione.
Fai attenzione! È impossibile usare lo
ioduro di potassio “per la prevenzione”. Il
farmaco funziona solo per un breve periodo
di tempo. Se usato casualmente, può causare
disfunzione tiroidea. Il farmaco sarà
efficace 6 ore prima della possibile
esposizione allo iodio radioattivo e 8 ore
dopo tale esposizione.Il Ministero della
Salute ha spiegato come assumere
correttamente ioduro di potassio in caso di
necessità:
• • bambini meno di 1 mese — 16 mg;
• • bambini a partire da 1 mese a 3 anni —
32 mg;
• • bambini a partire da 3 a 12 anni — 62,5
mg;
• • adolescenti di età compresa tra 13 e 18
anni, adulti fino a 40 anni, donne in
gravidanza e in allattamento — 125 mg.
Gli adulti dopo i 40 anni non sono
raccomandati dal Ministero della Salute per
l’uso di ioduro di potassio, poiché a questa
età la ghiandola tiroidea quasi non accumula
iodio radioattivo. Tuttavia, se una donna
sulla quarantina è incinta o sta allattando,
dovrebbe assumere una dose di iodio per
proteggere se stessa e il suo bambino.
Perché durante la gravidanza e
l’allattamento, la tiroide delle donne è più
attiva e può assorbire più iodio
radioattivo.
Cosa fare quando si viene colpiti?
• In caso di attacco nucleare, devi agire
rapidamente. In caso di allerta di minaccia
nucleare, recati immediatamente al rifugio
più vicino e porta con te la tua valigia di
emergenza.
• Se non sei in un rifugio sotterraneo, non
avvicinarti alle finestre, stai il più
lontano possibile dalle pareti esterne e dal
tetto.
• Sopravvivere vicino all’epicentro
dell’esplosione è possibile solo se sei al
riparo.
• Se sei per strada durante un’esplosione,
dovresti trovare immediatamente un riparo, o
nasconderti in una rientranza o dietro
qualsiasi oggetto solido che possa
proteggerti. È meglio sdraiarsi a faccia in
giù, coprirsi con i vestiti, coprire la
testa con un cappuccio o le mani.
• Se sei in un veicolo durante
un’esplosione, devi fermarti e accovacciarti
all’interno dell’auto.
• Devi essere in una posizione sicura finché
non si verificano due onde d’urto, che
suonano come un tuono. Hai quindi 10 minuti
per raggiungere il rifugio più vicino prima
che inizi la ricaduta.
Cosa fare dopo?
• Non appena sei nel rifugio, devi toglierti
i vestiti sporchi e metterli in un sacchetto
di plastica. Se possibile, lavare le zone
esposte del corpo e dei capelli con sapone,
se non c’è acqua, strofinare con salviettine
umidificate o un panno umido. Indossa abiti
puliti, evita di toccarti occhi, naso e
bocca inutilmente. Gli organi respiratori
devono essere chiusi con un respiratore e
NON attivare la ventilazione.
• Mentre sei nel rifugio, puoi mangiare cibo
e bere solo acqua da contenitori sigillati.
Quanto tempo devi stare nel rifugio?
Il minimo è di 24 ore. Più a lungo rimani
nel rifugio, minore sarà la dose di
radiazioni che riceverai. Ma se sei in un
cattivo rifugio e ce n’è uno migliore nelle
vicinanze, spostati in esso almeno un’ora
dopo l’attacco.
Il livello di minaccia dall’esterno dipende
anche dalla distanza dall’epicentro
dell’esplosione, dalla direzione del vento e
dalla potenza della bomba. Se hai un
dosimetro, puoi misurare tu stesso il
livello di radiazione fuori dal rifugio. Un
indicatore fino a 30 microrentgen all’ora
(0,3 microsievert all’ora) è considerato
sicuro.
Come e quando puoi uscire?
Prima di uscire, è necessario indossare un
respiratore, guanti, impermeabile, occhiali
e copriscarpe, mettere le cose in una borsa.
Per una migliore protezione, puoi avvolgere
i punti che non si adattano bene al corpo
con del nastro adesivo.
Il respiratore deve essere cambiato ogni tre
ore, l’impermeabile ogni 8-10 ore.
Dovrebbero essere rimossi in stanze sicure,
preferibilmente negli scantinati.
Se ti sporchi le mani o il viso, puliscili
con della carta assorbente imbevuta di
solvente per unghie. Se inizia a piovere,
riparati immediatamente.